VERBANIA - 13-11-2024 -- Alcuni episodi di frode assicurativa sono finiti prescritti, ma l’impianto accusatorio è stato confermato. La Cassazione ha reso definitiva la sentenza di condanna a tre anni, sette mesi e quindici giorni (oltre a 4.000 euro di multa) nei confronti di Carmelo Stuppino, cinquantenne nato a Reggio Calabria e residente a Verbania. Nel gennaio del 2017 la Polstrada di Verbania fece scattare l’operazione di polizia giudiziaria che portò all’arresto dei componenti di un gruppo di persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, oltre che di falso e riciclaggio. Partendo da una carrozzeria di Omegna si scoprì che venivano simulati una serie di incidenti stradali per i quali le riparazioni, pagate dalle compagnie di assicurazione, non venivano effettuate. Emerse anche che era stata trattata la vendita di veicoli rubati, “ripuliti” per il pubblico registro automobilistico tramite passaggi all’estero e reimmatricolazioni o con l’uso di documenti falsi, e rivenduti a ignari acquirenti.
Tra tutti coloro coinvolti nell’operazione ribattezzata Cash for crash, solo Stuppino aveva scelto il rito ordinario (gli altri hanno patteggiato o sono stati giudicati con rito abbreviato), che ha portato alla condanna in primo grado, alla conferma in Appello e, ora, anche alla sentenza definitiva della Cassazione, che ha respinto le tesi della difesa sull’utilizzabilità delle dichiarazioni rese da altri e delle intercettazioni, e sulla valutazione delle prove da parte della corte d’Appello.