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tribunale aula a vuota

VERBANIA - 16-11-2024 -- Riparava motociclette, ma s’è spacciato per esperto di finanza e broker che, carpendo la buona fede di un conoscente, l’ha convinto a presentargli imprenditori amici che sono finiti truffati. Inizia in Ossola e termina in Lombardia la vicenda che vede alla sbarra due persone con l’accusa di truffa aggravata in concorso. Uno è aronese, coinvolto in quanto legale rappresentante di una società coinvolta; l’altro, quello contro il quale più gravi sono le accuse, è un domese conosciuto alla giustizia per altri precedenti. Quello in corso al Tribunale di Verbania riguarda fatti risalenti al 2019, quando nasce la bolla rivelatasi una vera e propria bufala. I sedicenti broker finanziari – uno è nel frattempo deceduto e, quindi, uscito dal processo – promettevano finanziamenti agevolati mettendo sul piatto la loro esperienza come collaboratori Onu e Bce, ma anche l’accesso a un server sul quale giravano investimenti assai redditizi di somme rilevanti che, girando H24, producevano utili tali da poter sostenere tassi di interesse inferiori a quelli di mercato. Un castello di bugie che è costato 20.000 euro a una società della Lombardia attiva nel mondo dell’agricoltura che, convinta di essere in procinto di ricevere un prestito di due milioni di euro indispensabile per l’attività, vide il suo legale rappresentante versare una pre-commissione di 20.000 euro ai truffatori.

Sulle responsabilità dell’ossolano nell’ultima udienza hanno testimoniato due delle persone coinvolte indirettamente come coloro che raccomandavano i sedicenti broker, che dopo averlo messo alle strette, l’hanno indotto a registrare una dichiarazione in cui li sollevava da ogni responsabilità.