ROMA- 18-11-2024 -- E’ stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale la legge che rende la maternità surrogata un reato universale.
Il disegno di legge C.887 era già stato approvato dalla Camera dei deputati il 26 luglio 2023. Al Senato, il disegno di legge, che ha preso il numero S.824, è stato approvato in via definitiva il 16 ottobre 2024.
Si tratta, sostanzialmente, solo di un articolo, che aggiunge un periodo all’art. 12 della Legge 40/2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita).
Per meglio comprendere la questione, dobbiamo ricordare che in Italia è vietata la maternità surrogata. Cioè in Italia non è ammesso che una donna estranea alla coppia possa ‘prestare’ il suo utero per una genitorialità che non le apparterrà o effettuare una gestazione per un bambino in nome e per conto di altri.
All’estero, in alcuni Paesi, è ammesso invece che una donna possa ‘prestare’ il suo utero per una fecondazione assistita (in India, ad esempio, in Nord America, in Sud America, ecc.).
Molte coppie italiane con problemi di fertilità, o coppie di omosessuali, si sono recate/i all’estero e hanno fatto uso della maternità surrogata per poi rientrare in Italia con il bambino per il riconoscimento.
Visto che si trattava di comportamento vietato in Italia, ma non all’estero, la coppia rientrata in Italia penalmente non rischiava nulla.
Adesso non è più così.
Il comma 6 dell’art. 12 della Legge 40/2004 puniva chiunque in Italia, in qualsiasi forma, realizzava, organizzava o pubblicizzava la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità ed era punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da seicentomila a un milione di euro.
Adesso la legge pubblicata oggi prevede che se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito ugualmente secondo la legge italiana.
Cioè, in pratica, anche se la surrogazione di maternità è ammessa e/o commessa all’estero, il cittadino italiano che si avvale di questa tecnica all’estero, al rientro in Italia, sarà punito come se lo avesse commesso in Italia dove era ed è vietato (ecco perché è definito reato universale) con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da seicentomila a un milione di euro.
Ovviamente, la nuova legge modificata vale da adesso in poi. Chi si è avvalso della maternità surrogata all’estero prima dell’entrata in vigore della legge, penalmente non rischia nulla secondo il principio di cui all’art. 2, primo comma, del codice penale: nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato.
Carlo Crapanzano