VERBANIA - 20-11-2024 -- Anche i colleghi avvocati del Piemonte, la sua regione di provenienza, prendono le distanze dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. Ieri le Camere penali subalpine (Alessandria, Novara, Verbania, Vercelli e del Piemonte occidentale e Valle d’Aosta) hanno firmato la lettera aperta ai parlamentari che pone l’accento sulle dichiarazioni dell’esponente del governo che, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi mezzi della polizia penitenziaria, ha parlato di gioia nell’immaginare la sicurezza dei cittadini quando dietro ai vetri di quei mezzi i detenuti non possono partecipare.
Parole controverse che, espresse da un avvocato – tale è la professione di Delmastro – hanno suscitato la reazione della categoria, anche in Piemonte. “Ritengo sia dovere di ogni avvocato attivarsi in ogni sede perché la presunzione d’innocenza costituzionalmente garantita sia tale in ogni fase del procedimento prima e del processo poi. Ed in ogni caso, ed anche al condannato, allorquando la libertà venga limitata non possa prescindersi dal rispetto della dignità della persona quale valore prioritario, valore che sovente il nostro sistema carcerario viola” – dichiara Gabriele Pipicelli, presidente della Camera penale di Verbania.
“Esiste un limite anche nella manifestazione delle idee contrarie al diritto e ai diritti. E questo limite è stato superato. L’onorevole avvocato Delmastro Delle Vedove ha disonorato, non per la prima volta, il ruolo che ricopre e la professione che pure ha svolto con parole che non possono appartenere a un rappresentante del Governo. La volontà di far comprendere alla collettività come ‘noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato. Come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato’, riferendosi ai detenuti trasportati sopra un mezzo blindato di avveniristica generazione, è propria di un’idea della pena come vendetta che non può appartenere a uno Stato liberale. Non solo, ma il trasporto di persone in attesa di giudizio e, dunque, presuntivamente innocenti, non può lasciare spazio a condotte che limitino la libertà oltre i confini e i limiti previsti dalla Legge” – si legge nella lettera aperta.
Le Camere penali piemontesi e della Valle d’Aosta colgono l’occasione per porre il tema della situazione degli istituti penitenziari, regionali e nazionali dove “vale la pena ricordarlo ancora una volta, quotidianamente avvengono episodi suicidiari e che vivono una situazione di profonda sofferenza che pregiudica i diritti dei detenuti”.
La richiesta finale è di revocare l’incarico al sottosegretario Delmastro Delle Vedove o, quantomeno, di togliergli la delega all’Amministrazione Penitenziaria.