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VERBANIA - 20-11-2024 -- Nessun rito alternativo. Nel caso di rinvio a giudizio andranno al dibattimento i due giovani residenti in provincia accusati di violenza sessuale aggravata e, per uno di essi, di tentata estorsione. Ventitré anni il primo, ventiquattro il secondo, devono rispondere di un episodio accaduto nell’agosto del 2020 quando gli imputati, allora poco più che maggiorenni, indussero una persona con disabilità intellettiva a masturbarsi davanti a loro. Il fatto fu scoperto solo due anni più tardi, quando la vittima venne contattata da uno dei due accusati – e da altri due minorenni la cui posizione è stata trasmessa al competente tribunale di Torino –, che gli chiese 100 euro dietro gravi minacce di morte. Oltre a insultarlo, gli disse che l’avrebbe squartato con un coltello. L’episodio, denunciato, ha portato le forze dell’ordine ad approfondire i rapporti tra le persone coinvolte, risalendo al più grave fatto verificatosi due anni prima e che è diventato un autonomo capo di imputazione. All’udienza preliminare, oggi di fronte al gup Rosa Maria Fornelli, le difese non hanno chiesto riti alternativi e, quindi, s’è discusso della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm, il sostituto procuratore Laura Carrera. La decisione sarà presa tra due settimane.