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tribunale 17

VERBANIA - 21-11-2024 -- Dall’accusa di lesioni stradali, davanti al giudice di pace, è stata assolta per la tacita remissione della querela ma, davanti al giudice monocratico, ora deve rispondere di omissione di soccorso. Accadde sulla strada del Mottarone, nel 2019, il sinistro stradale nel quale rimase lievemente ferito -fu urtato dallo specchietto dell’auto, cadde a terra ed ebbe lievi lesioni- un bambino figlio di una coppia di turisti. Dopo aver portato il piccolo in ospedale per sincerarsi che non avesse conseguenze più gravi, sporsero denuncia fornendo, della vettura ritenuta responsabile dell’accaduto e che non s'era fermata, dileguandosi, il colore e il modello, ma anche i primi numeri della targa. Partendo da questi elementi i carabinieri, visionando i filmati della videosorveglianza dei comuni circostanti, nell’orario incriminato individuarono un veicolo sospetto, convocarono la proprietaria in caserma e, quando le chiesero se quel giorno avesse guidato, interruppero la testimonianza, indagandola per lesioni e omissione di soccorso. Il fascicolo ha preso due strade diverse e ha determinato altrettanti procedimenti. Il primo s’è esaurito quando i genitori del bambino ferito, seppur convocati per testimoniare (sono stati loro a sporgere querela per conto del minore), non si sono presentati dal giudice di pace, indotto a decretare il non doversi procedere per tacita remissione della querela.

Il secondo, a distanza di cinque anni da quel sinistro, è ora finito davanti al giudice monocratico perché l’imputata s’è opposta al decreto penale di condanna emesso dalla Procura di Verbania.