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p d giustizia 22

VERBANIA - 25-11-2024 -- Il fatto non sussiste. È stato lo stesso pubblico ministero, sconfessando le indagini della polizia municipale di Stresa, a chiedere l’assoluzione della ristoratrice accusata dell’occupazione abusiva di una porzione di strada pubblica. Invasione di terreni ed edifici è il reato contestato per i tavoli e le sedie che, nel fine settimana di Pasqua del 2022, all’inizio della stagione turistica, l’imprenditrice aveva collocato nel dehors. Aveva presentato la domanda di rinnovo del plateatico come negli anni precedenti perché, quel locale del centro a due passi dal lungolago e dalla Villa Ducale, l’aveva -nelle medesime dimensioni e modalità- sin dalla metà degli anni ’90. Sapeva di non aver ancora ricevuto l’autorizzazione, ma era una prassi, come ha confermato l’ex comandante in servizio sino all’anno prima, che i rinnovi fossero impliciti e che il competente ufficio, oberato dalle pratiche, li smaltisse nelle settimane successive, tanto che anche in questa occasione, successivamente al controllo e alla denuncia, l’autorizzazione venne firmata.

È per questo che la ristoratrice accolse con stupore il sopralluogo del comandante dei vigili e, con maggiore sorpresa, gli atti del procedimento penale incardinato contro di lei dalla Procura, che ha emesso un decreto penale di condanna al quale s'è opposta.

Non ci sono state volontà e consapevolezza di occupare abusivamente la strada – ha detto il pm Rosanna Zema, che ha sottolineato peraltro come in allora fossero ancora in vigore le norme post-Covid dei plateatici, con le relative proroghe.

Di sospetto atteggiamento punitivo della polizia municipale ha parlato il difensore dell’imputata, Canio Di Milia, che ha rimarcato le differenze nelle versioni raccontate dal comandante dei vigili e dal funzionario della polizia amministrativa responsabile del procedimento, che al giudice Ines Carabetta ha detto di aver ricevuto sollecitazioni dal comandante a verificare anche le autorizzazioni sanitarie ed edilizie di quel particolare dehors.

Da tre anni a questa parte il comune di Stresa ha utilizzato un metro di giudizio molto severo per le attività prive di autorizzazioni o che le hanno violate, occupando più spazio di quello concesso. Ha scelto, oltre ad elevare le sanzioni al codice della strada, di denunciare penalmente i trasgressori. È, a quanto consti, l’unico comune della sponda piemontese del Lago Maggiore a farlo.

L’assoluzione piena della ristoratrice si aggiunge ad altre due recenti assoluzioni per lieve tenuità del fatto. Attualmente sono in fase di indagini gli accertamenti eseguiti il giorno dopo Ferragosto, per i quali una decina di ristoratori hanno ricevuto informazione di garanzia, con la medesima contestazione penale di invasione di terreni o edifici.