VERBANIA - 01-12-2024 -- Solo Verbania, tra gli otto capoluoghi di provincia del Piemonte, ha deciso di neutralizzare gli aumenti della Tari nel 2024. La scorsa estate, appena dopo le votazioni, mantenendo un impegno preso in campagna elettorale la neoinsediata giunta Albertella, di fronte alla richiesta di ConSerVco e della decisione del Consorzio rifiuti, decise di accollarsi il ritocco dell’8% medio della tassa rifiuti, facendosi carico dei rincari al posto degli utenti: cittadini e imprese.
È stata l’unica, dal momento che – come spiega uno studio di Cittadinanzattiva piemontese – tutte le altre città capoluogo hanno rivisto al rialzo le tariffe, anche alla luce dell’inflazione e dell’aumento dei costi, energetici in primis. Prendendo come campione un nucleo familiare medio, l’impatto sui cittadini è stato più alto a Torino, dove l’aumento raggiunge il 7,2%. Seguono Vercelli (4,5%) e Asti (4,3%). Quest’ultima detiene anche il record Tari, con una quota in euro pari a 435, superiore ai 371 euro annui di Torino (il riferimento è, sempre, a un ipotetico nucleo familiare medio) e ai 364 di Alessandria. Verbania è ferma a 240, la stessa cifra di Cuneo, di poco superiore a Novara che, con 238 euro, è la meno cara del Piemonte, pur avendo incrementato del 3,9%.
Questa situazione è destinata a cambiare, soprattutto per Verbania, che pagando le fatture di ConSerVco s’è sobbarcata i rincari, comunque già calcolati. Rincari che nel 2025 dovranno pagare i cittadini, che probabilmente avranno un ulteriore surplus da mettere, visto che il costo del servizio è cresciuto anche nel 2024.