VERBANIA – 16.05.2015 – Non finiscono i guai del Verbania calcio. Congelata la richiesta di fallimento, altri problemi affliggono il club di via Farinelli. In settimana il gestore che eroga il gas metano ha piombato i contatori dello stadio e di Possaccio per le bollette arretrate, il cui importo – pare – sia di svariate migliaia di euro. La sospensione, che giunge con l’attività praticamente finita (la prima squadra è ormai in “vacanza”) o in via di ultimazione, penalizza soprattutto il settore giovanile che ha come “base” Possaccio. A questo proposito, dopo aver informato anche il Comune, i dirigenti si sono arrangiati installando un impianto provvisorio alimentato con bombole di gpl. In questo modo è possibile garantire l’acqua calda per gli spogliatoi.
Oltre ai tre creditori con i quali il club si deve confrontare in tribunale nel contenzioso prefallimentare la cui ultima udienza – mercoledì – è stata aggiornata, un altro creditore s’è fatto avanti di recente avviando la procedura per il pignoramento di una parte del contributo che il Comune deve ancora versare al Verbania all’interno della convenzione per la gestione del “Pedroli” e dei campi di Renco e Possaccio. Questo passo è stato intrapreso dopo che la società non ha risposto al precetto proposto dal creditore, una sorta di intimazione scaduta la quale si può procedere con l’esecuzione mobiliare.
Da tempo sono pendenti anche tre cause civili di altrettanti giocatori delle stagioni passate (in serie D) che chiedono il saldo del compenso allora pattuito con il club. La giustizia sportiva ha invece già sentenziato che all’ex allenatore Alessandro Oliva sono dovuti 18mila euro di rimborsi non saldati.
Dal canto suo la società continua a ostentare fiducia, tanto da aver spedito nei giorni scorsi una lettera al Comune nella quale manifesta l’intenzione di rilanciarsi e chiede il rinnovo della convenzione per gli impianti sportivi (il corrispettivo odierno è, tra compartecipazione alle spese di gestione e contributo al settore giovanile, di circa 70mila euro) con l’aggiunta del campo di Fondotoce, peraltro inagibile da quasi due anni perché è stato riscontrato che gli spogliatoi sono stati costruiti abusivamente, senza permessi edilizi.
Il futuro del Verbania si deciderà – i tempi sono ignoti – in tribunale. Se verrà decretato il fallimento, l’attività potrà proseguire solo se il giudice autorizzerà (e se lo chiederà l’eventuale curatore fallimentare) l’esercizio provvisorio; altrimenti il club biancocerchiato sarà giunto al capolinea.
Se l’istanza di fallimento verrà respinta, la famiglia Montani resterà al timone e s’avvicinerà alle prossime, vitali, scadenze: riaffiliazione e iscrizione al campionato di Promozione entro metà luglio; rinnovo o revisione della convenzione per la gestione degli impianti entro luglio (salvo proroghe). Il Comune gioca comunque una parte decisiva in questa partita anche perché indicato dal Verbania come creditore, circostanza che dovrà appurare il giudice prima di prendere una decisione.