VERBANIA - 2-12-2024 -- L'idea, sulla cui praticabilità sorgono legittimi dubbi, sarebbe quella di ritrovare la città unita in difesa della sanità territoriale, di quella casa della comunità, il cui progetto sembra essersi perduto nei meandri più oscuri della burocrazia, senza alcuna certezza a fare luce. Casa della comunità (già casa della salute) che sicuramente andrebbe ad alleggerire il problema grave della carenza dei medici di base. Oltre 8mila quelli che mancano all'appello nel VCO, con una proiezione previsionale che arriva a 14mila nei prossimi anni.
"Sia chiaro che non vogliamo essere noi i primi ad accettare la nostra sanità privatizzata, né vogliamo essere i più disperati", dice Michela De Nicola, coordinatrice di quel tavolo per la Sanità che unisce il centrosinistra verbanese come solo nelle elezioni di giugno s'è riusciti. A spiegare il progetto anche Chiara Tosi per "Verbania si prende cura", il dottor Vincenzo Mondino, presidente della Commissione consiliare Sanità, Riccardo Brezza, capogruppo Pd in Consiglio; Roberto Campana per i 5 Stelle e Vladimiro Di Gregorio, assente alla conferenza ma parte del tavolo.
Una domanda, centrale. Si farà la casa della comunità? Al momento nulla è scontato perchè nulla c'è di scritto. Costretta dai tempi ristretti (e dai fondi risicati) ad accantonare il progetto in un padiglione dell'ex San Rocco, l'ASL - obbligata dalla legge a realizzare la struttura in un'area di sua proprietà - s'è ritrovata a volgere lo sguardo verso una ristrutturazione dello stabile di Sant'Anna, la sede del distretto che già ospita la piccola Casa della salute. "Il sindaco si dice ottimista al riguardo, ma certezze non ve ne sono. Quello che inspiegabile è questa stasi, speriamo solo che si arrivi entro il giugno del 2026 (scadenza ultima per la opere realizzate coi fondi del Pnrr) ad averla)", spiega Brezza. La promessa al momento, è che l'ASL arrivi entro Natale a preparare la documentazione perchè si possa andare alla 'scia' (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per dare avvio ai lavori. È la Regione che deve dare tuttavia il via libera allo spostamento dei lavori dall'ex San Rocco (dove si trattava di abbattere e ricostruire), che passerebbero alla più agevole modernizzazione del Sant'Anna. Ma, come si accennava non è scontato, il timore paventato dal centrosinistra è che la risposta possa essere negativa essendo i lavori finanziati col Pnrr. Per saperne di più, il consigliere regionale Domenico Rossi, ha presentato una interpellanza. Senza cercare contrapposizioni, con l'obiettivo di fare rete, il tavolo ha organizzato intanto un momento pubblico all'audototium Sant'Anna, mercoledì 11 (ore 21) che servirà a informare la cittadinanza: "Il tempo dell'attesa è finito - dice Brezza - è il tempo che le istituzioni diano risposte. Accogliamo l'invito alla responsabilità, ma non all'ignavia". All'incontro ci saranno gli interventi "tecnici" dei medici Vincenzo Mondino, del presidente dell'ordine Antonio Lillo, del docente universitario Pier Giorgio Duca.
"Certo che se si facesse la casa di comunità poi non potrebbe essere una scatola vuota. L'altro grosso problema è quello del personale", ha rimarcato Campana. Ma nella consapevolezza che il problema della carenza dei medici è nazionale, la certezza che la casa della comunità sia un passo in vanti anche verso la soluzione del problema: "Una rivoluzione" , l'ha definita Mondino, proprio perchè mettendo in equipe i medici, consente un'apertura 12 ore su 12. E poi tutti sono d'accordo, lo spettacolo delle centinaia di persone in fila per vedersi assegnato un medico di base, com'è accaduto a Verbania la settimana scorsa: "Non è degno di un paese civile", il coro unanime.
A.D