OMEGNA – 19.07.2016 – La truffa
non s’era compiuta per la prontezza della commessa, che non aveva concluso l’operazione al terminale. Nel dicembre del 2013 in una tabacchiera di Omegna si presentò una donna che chiese una ricarica poste-pay da 800 euro. Al momento di concretizzarla, disse che non aveva con sé i contanti e che avrebbe risolto uscendo per dirigersi al più vicino bancomat e prelevare la somma necessaria. Per rassicurare la commessa aveva lasciato sul bancone una carta d’identità e un codice fiscale. Poi era uscita ma, anziché andare allo sportello, era salita su una Citroen con targa francese che non è sfuggita alla vista del titolare, che ha annotato il modello e i primi numeri di targa. Da questi elementi e a seguito della denuncia sporta al commissariato di polizia di Omegna, le indagini hanno permesso di rinviare a giudizio tre persone. M.B., individuata come la persona che tentò la ricarica poste-pay; E.R., il suo convivente, colui che secondo gli inquirenti l’attendeva in auto; e S.F., il proprietario di carta d’identità e codice fiscale. Tutti e tre residenti nel Varesotto, sono stati processati per tentata truffa e condannati a un mese 10 giorni e 200 euro di multa. Per i due uomini con la non menzione e la sospensione condizionale della pena.