VERBANIA - 16-12-2024 -- Invidie e rancori tra connazionali venuti in Italia per far fortuna nel campo dell’edilizia. Sono da ricercare in questo ambito le motivazioni degli atti persecutori per i quali un 34enne imprenditore albanese del basso Verbano è stato condannato dal Tribunale di Verbania a 8 mesi e 2.500 euro di risarcimento del danno. La vittima è un connazionale di 41 anni, che ha denunciato il “rivale” perché l’ha insultato, minacciato e l’ha pedinato, tutti comportamenti che la Procura ha inquadrato come stalking, anche per via del fatto che la persona offesa ha dichiarato di essere in uno stato di ansia e di aver cambiato le proprie abitudini di vita, elemento indispensabile per qualificare certi comportamenti come atti persecutori.
I fatti risalgono a quattro anni fa e abbraccino un arco temporale che va dall'ottobre del 2020 al marzo del 2021. Tra imputato e parte civile non corre buon sangue e il primo accusa il secondo di aver riferito ad altri operatori economici del settore giudizi negativi sul suo conto. Ed è qui che iniziano le condotte vessatorie, che la difesa ha insistito essere inesistenti e che, comunque, non hanno cagionato quel grave danno esposto dalla parte offesa.