ROMA – 17-12-2024 -- Interessante ed intensa tre giorni romana per una delegazione del Gruppo Folkloristico vigezzino culminata mercoledì 11 dicembre con l'udienza generale del Papa Francesco. La partecipazione a questo evento (assieme a centinaia di Gruppi folcloristici nazionali), era stato organizzata dalla Unione Folklorica Italiana (UFI) in occasione dei 40 anni di attività. Unione avente lo scopo di “conservare le radici, la storia e la cultura popolare trasportandole e integrandole nel mondo di oggi, celebrando la riscoperta dei valori dei popoli e delle comunità”. Con i vigezzini guidati da Alessandra Balconi, vi era una rappresentanza del Gruppo ”Mottarone”. Oltre a questo Gruppo quelli geograficamente “più vicini” erano dei liguri. Alle 7 di mercoledì espletate le operazioni burocratiche e di sicurezza, i vigezzini (che avevano raggiunto la capitale il giorno precedente) hanno preso posto nella capace sala Nervi dietro ai Reali di Spagna presenti anch’essi all'evento. Alle 9 hanno assistito all'udienza insieme ad altri 1500 colleghi vestiti coi costumi caratteristici oltre a numerosi fedeli e diplomatici. Papa Francesco ha così salutati i partecipanti: “Rivolgo un cordiale Benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i rappresentanti dell’Unione Folklorica Italiana nel 40° di attività e li incoraggio a preservareil patrimonio culturale del territorio così ricco di valori religiosi e spirituali”. Al termine hanno potuto salutare il papa un po' più da vicino mentre sfilava davanti a loro. Nel dicembre 2000 i membri del Gruppo Folkloristico, allora guidato da Susy Giorgis, avevano potuto assistere sulla piazza di San Pietro alla messa e al termine avere un incontro ravvicinato con Papa Giovanni Paolo II.
Per questo evento erano partiti martedì 10 al mattino, giunti a Roma avevano visitato nel pomeriggio San Pietro. Dopo l’udienza generale hanno visitato la Roma barocca, mentre il giovedì mattina con una guida hanno potuto ammirare alcuni luoghi della Roma imperiale. Al pomeriggio il rientro sempre col treno per giungere a casa in tarda serata. Lo scorso anno avevano concluso i festeggiamenti per la ricorrenza del primo secolo di vita, in quanto questo sodalizio è stato fondato nel 1922 dai fratelli Erina (Caterina) e Alfredo Belcastro.
Due omaggi artistici separati da un secolo.
Tra i membri del Gruppo vi era anche Franco Amodei di S. Maria Maggiore, per tanti anni maestro legnamaro alla locale scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, autore di una statua in legno raffigurante San Giuseppe con in braccio Gesù Bambino. Opera auspicio di pace nel mondo, che i vigezzini hanno offerto al Santo Padre. Amodei è il secondo artista che porta a Roma l'abilità dell'arte valligiana. Prima di lui nell’anno santo 1925 era stato lo scultore Francesco Zamboni (anch’egli nativo di S. Maria Maggiore) durante un’udienza privata ad omaggiare Papa Pio XI con un suo capolavoro: “un bassorilievo di ebano raffigurante il Cristo circondato di spine”.
Gim