SVIZZERA - 27-12-2024 -- Ho un desiderio per l'anno nuovo: che il maggior numero possibile di giovani -con un buon diploma di maturità- conoscano il mondo del lavoro e inizino a stare in piedi da soli anche dal punto di vista economico. Questo desiderio, che può aiutare le famiglie e i ragazzi in crescita, è la norma per i 2/3 dei giovani della vicina Svizzera. In realtà è sorprendente che in Italia ci si concentri soprattutto sulla formazione teorica.
All’epoca del Rinascimento (1400-1520 circa), l'Italia era pioniera nella formazione dei giovani, che apprendevano la loro arte nelle botteghe e nei laboratori dei “maestri”. Per questo motivo, i giovani che imparavano... erano chiamati “artgiani”, che appunto contiene la parola “Arte +Giano (Giano Bifronte? giovane dio romano con opposte qualità, qui forse a sottolineare le due qualità di mente e di braccio dell’artigiano?). Artigiano era chi conosceva e lavorava la “materia”: chi lavorava il cuoio, i colori, la pietra ecc. e spesso arrivavano a farne opere d’arte: erano scultori, pittori ed architetti ma anche artisti di tutti gli altri mestieri !
La grande differenza culturale con la lingua tedesca sta proprio qui: in tedesco l’artigiano è semplicemente un Hand-werker: “colui che lavora con le mani”.
Il successo degli artigiani italiani e ticinesi fu enorme. Tutto il mondo si meravigliò dei tesori artistici e delle invenzioni epocali create dagli italiani dell'epoca! Dai palazzi privati e pubblici agli edifici religiosi e, naturalmente, il sistema di trasporto più moderno d'Europa: i canali d'acqua perfezionati da Leonardo da Vinci con il sistema delle chiuse! Senza il trasporto su di essi, il Duomo di Milano non avrebbe potuto essere costruito con il marmo di Candoglio (oggi ProvinciaVCO). E non dimentichiamo la prima banca del nostro continente: il “Banco genovese di San Giorgio (1407)”, nato sull’esperienza dei racconti di Marco Polo che in Cina aveva imparato ad usare lettere di cambio, per i pagamenti! i giovani veneziani e Genovesi impararono a lavorare cambiando monete, paesi e numeri; nacquero così i primi banchi di Cambio che esportarono ben presto la loro esperienza oltralpe… fino a Zurigo ed in Germania!
Perché l'educazione dei giovani in Italia è così cambiata? Dall’ “arti-giano” ad una formazione soltanto teorica? Può darsi che qualche decennio fa, il “titolo” universitario di “Dottore” aprisse le porte a lavori ben retribuiti...Oggi non è più così certo.
Nella vicina Svizzera, il sistema delle “antiche botteghe rinascimentali” è stato perfezionato nel cosiddetto “sistema di istruzione duale”. Normalmente, in Svizzera i giovani iniziano uno dei 254 programmi di formazione professionale possibili già all'età di 16 anni; dopo aver frequentato sei anni di scuola primaria e tre di scuola secondaria.
I giovani firmano un contratto di apprendistato con un'azienda e già dal primo giorno di “apprendistato”, vengono gradualmente integrati nell'economia nazionale. Oltre alla formazione pratica, frequentano anche lezioni teoriche per un massimo di due giorni alla settimana. Durante i due o tre anni di apprendimento, si sviluppano professionalmente e personalmente diventando professionisti e cittadini responsabili. In cambio, ricevono uno stipendio mensile che aumenta annualmente e dà loro la possibilità di entrare nella vita al di fuori della famiglia. Lo stipendio inizia con 800 franchi il primo anno (e può salire a 1200 e 1800 franchi) negli anni successivi.
Sono lieto che i giovani ossolani abbiano deciso di completare un apprendistato nel vicino Vallese e per questo si facciano anche buone conoscenze linguistiche in tedesco o francese, le lingue a contatto con l'Ossola. I giovani potranno utilizzare le loro competenze di alta qualità anche in seguito e forse anche avviare una propria azienda.
Walter Finkbohner
Foto in alto: I giovani apprendisti della ditta “Victorinox” che imparano ognuno un altro mestiere, dal commerciale al tecnico.
Foto in basso: Un esempio da Gavi nel Piemonte Sud, con le sue case dipinte: La Maestra d’Arte ed Assessore del Comune di Gavi, Francesca Regoli, dipinge le case storiche. Lei sogna che la sua arte diventi presto un mestiere ambito per i giovani, che vogliono abbellire i borghi d’Italia.