STRESA - 28-12-2024 -- Incompiuto, sine die. Nel giorno in cui ha compiuto ufficialmente 22 anni (il primo affidamento delle opere risale al 27 dicembre del 2002), il costruendo porto turistico di Stresa ha incassato un altro rinvio nel suo lungo, complicato ed elaborato iter amministrativo. Con l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 la giunta Severino, che nella campagna elettorale del 2020 molto aveva puntato sull’infrastruttura portuale, addebitando all’uscente Giuseppe Bottini la responsabilità del ritardo e dei problemi strutturali, ha certificato che concluderà il suo mandato di cinque anni e mezzo senza mettervi mano. Se l’anno scorso erano stati stanziati a bilancio 150.000 euro per la “messa in sicurezza”, dopo dodici mesi in mancanza di interventi, quella somma è stata cancellata. Né ne compaiono altre nelle due annualità successive, segno che su questa partita l’Amministrazione ha deciso di lasciar correre. Non lo fa, invece, il tempo che passa e che, come testimonia la foto scattata oggi, senza manutenzione e cura danneggia i moli (quelli che non sono, da anni, in rimessaggio pagato all’impresa che li avrebbe dovuti posare) ai quali mai nessun natante è stato ancorato.
La vicenda è annosa e risale all’Amministrazione di Giorgio Diverio, di cui Severino era assessore. Fu allora, nei primi anni Duemila, che fu scelto il sito e incaricati i progettisti. Iniziarono i lavori che, man mano che procedevano, rivelarono carenze progettuali, tanto da rendere necessari ulteriori stanziamenti e varianti progettuali. Con molta fatica s’era arrivati, nel 2019, a chiudere l’opera. Ma, in una giornata con vento sostenuto, il moto ondoso staccò e danneggiò alcuni moli, vuoti perché non l’opera non era ancora stata collaudata. Ulteriori indagini e perizie indicarono la necessità di ulteriori migliorie che, da allora, mai sono state apportate. La giunta Bottini nel 2020 ha lasciato spazio a quella Severino che, finora, ha fatto passare quattro anni e mezzo senza modificare nulla. Il porto resta lì, incompleto e inservibile, con le sue infrastrutture mobili che non sono, né utilizzate, né manutenute.