VERBANIA - 29-12-2024 -- Una serata conviviale, con fischietti di ieri e di oggi, un ritrovo tra amici per festeggiare un anniversario importante. Venerdì sera al circolo di Agrano la famiglia delle giacchette nere del Vco ha celebrato i cinquant’anni di tessera degli arbitri emeriti Mauro Jodero e Antonio Vitali. In mezzo secolo hanno calcato i campi da calcio della provincia (e non solo), profondendo un grande impegno verso lo sport, il calcio in particolare, e l’associazione, interpretando quel ruolo “difficile” (perché si hanno grandi responsabilità e si è soli) con abnegazione ma anche nella consapevolezza della ricchezza ricevuta con quell’esperienza.
Vitali, 69 anni, ha iniziato poco dopo il diploma di scuola superiore. Su invito dello zio arbitro, ha sostenuto il corso Aia a Verbania (fino a qualche anno fa c’erano due sezioni, a Verbania e Domodossola, ora accorpate) e debuttato in una gara del settore giovanile a Grignasco. Racconta che fu un disastro, con tanta emozione e pochi interventi. Rotto il ghiaccio, dopo una dozzina d’anni d’arbitro effettivo, ha svolto altre mansioni nel mondo arbitrale, diventando anche osservatore e, in questa veste, raggiungendo la serie C. A Omegna è molto conosciuto per il suo impegno nel mondo del volontariato e del terzo settore, in cui l’esperienza vissuta col fischietto l’ha forgiato. “Da questa grande famiglia ho ricevuto tanto, sono cresciuto come uomo, marito, papà, nonno – ha detto ai colleghi ricevendo l’attestato del cinquantesimo –. Continuo l’opera di volontario per dare aiuto ai tanti bisognosi di sostegno materiale e conforto”.
Di tre anni più giovane, Jodero non è propriamente un ex. Nel 2022, cosciente della penuria di arbitri, s’è rimesso in gioco e a 64 anni è tornato a dirigere i match del settore giovanile, con lo scopo di divertirsi e di insegnare alle nuove leve regole del gioco e norme di comportamento. Nella sua carriera si contano anche 129 partite in serie D come assistente arbitrale, molte delle quali insieme al verbanese Marco Colombo, anch’egli presente alla festa, insieme al presidente in carica Michele Di Lonardo, e ai vertici dell’Aia provinciale degli ultimi trent’anni, con l’unica eccezione del compianto – e rimpianto – Gennaro Gagliardi. “Come arbitro festeggio cinquant’anni di carriera con orgoglio e felice di appartenere a questa associazione, a cui ho dato tanto e ricevuto tanto e che mi ha formato e arricchito, come uomo e come genitore di due figli e marito di una moglie paziente” – ha affermato.