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STRESA - 29-12-2024 - - Porterà il nome di don Angelo Ricci, arciprete e parroco di Stresa tra il 1938 e il 1948, la piccola via che, nella perla del Lago Maggiore, corre accanto all’oratorio. L’ha deciso la giunta comunale, accogliendo la richiesta dell’attuale parroco, don Gianluca Villa, di rendere omaggio al religioso e alla sua azione a favore della popolazione indifesa e, in particolare, degli ebrei perseguitati durante gli anni bui del fascismo e della seconda guerra mondiale. Nato a Novara l’11 luglio 1905, don Ricci aprì le porte dell’oratorio per approntare una scuola d’emergenza per residenti e sfollati, cristiani e non. Diede ospitalità a famiglie di ebrei, aiutò a nasconderle e si prodigò per organizzarne l’espatrio in Svizzera, in modo da sfuggire all’internamento. Fu lui stesso arrestato e deportato in Germania. Il 19 ottobre del 1943 un delatore lo segnalò ai tedeschi. Le SS piombarono in canonica e gli sequestrarono documenti, macchina da scrivere e da stampa, e alcuni gioielli che dichiarò appartenere a una nobildonna spagnola. Fu trasferito nel carcere di San Vittore, a Milano, e lì torturato affinché fornisse i nomi di chi aiutava gli ebrei a Stresa e nei dintorni. Quando, alla fine, diede ai tedeschi un indirizzo, questi arrivarono in un palazzo che il giorno prima era stato raso al suolo dai bombardamenti alleati. Accusato di essere l’organizzatore di una fuga dal carcere sventata, fu deportato in Germania. Il 21 febbraio 1944 giunse a Mauthausen, che lasciò dopo una dozzina di giorni su pressione del cardinale di Milano Ildefonso Schuster, che molto si adoperò per la sua liberazione e che si impegnò a non rimandarlo sul Lago Maggiore. Don Ricci trascorse l’ultimo periodo prima della Liberazione tra la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, e il seminario di Novara, tornando tuttavia a Stresa nel dicembre del 1944 su richiesta dei fascisti locali perché facesse da intermediario con i partigiani.

Morto il 10 luglio del 1987, il religioso è sepolto al cimitero di Novara, nella tomba dei sacerdoti oratoriani di san Filippo Neri, ai quali apparteneva.