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VERBANIA - 30-12-2024 -- Un po' sovraffollata ma in buone condizioni e in via di miglioramento. È positivo il giudizio che il garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, dà alla casa circondariale di Verbania nell’annuale rapporto diffuso oggi tramite la Regione. Con una capienza dichiarata per 53 detenuti e con, attualmente (il dato è aggiornato al 30 novembre) 77 ospiti, la struttura di via Castelli ha beneficiato, dal post Covid in poi, di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che hanno permesso anche di ampliare l’attività e di tenere eventi aperti all’esterno.

Sono stati recuperati due cortili fatiscenti, ora destinati ad attività sportive e ricreative, tra cui la realizzazione di un orto. L’area sportiva è stata anche sede per organizzare, con la predisposizione di forni di cottura, un fine corso mangereccio per chi, in carcere, ha imparato il mestiere di pizzaiolo.

È stata ampliata l’attività di sartoria, che ha visto acquisite vere e proprie commesse di lavoro, dal restauro di vessilli e gonfaloni di enti e associazioni alla risistemazione di arredi appartenenti alle chiese della città fino a veri e propri lavori di sartoria. Importante è stato il contributo delle suore Benedettine di Orta san Giulio, che hanno ospitato in monastero alcuni detenuti, all’opera nel ricamo. Mancano spazi per ampliare il laboratorio che, quando non si dice messa, occupa la cappella.

Le ristrutturazioni interne hanno permesso di avere più posti per chi è in semilibertà e di giorno lavora all’esterno: alla Banda Biscotti, alla Gattabuia, al bar di Casa Ceretti, facendo le pulizie alla Scuola di formazione della polizia penitenziaria.

È stato anche recuperato il seminterrato, dove il 14 dicembre s’è tenuto il concerto natalizio coi musicisti del Coro della Cappella del Duomo di Novara. Ed è stata ricavata una nuova palestra.

Tutti questi interventi hanno permesso di ampliare l’offerta formativa in vista del reinserimento in società.

Si è in attesa della realizzazione del nuovo laboratorio del biscottificio di Banda Biscotti nella Scuola di polizia penitenziaria, con lo spostamento dello stesso dal terzo piano al piano terra, con spazi più adeguati e soprattutto più facilmente accessibili.