DOMODOSSOLA – 21-07-2016 – Prima delle telecamere,
un distinguo e un altolà. Stasera alle 20, da piazza Mercato, Domo e l’Ossola saranno in diretta tv su Rete 4 per parlare di profughi e accoglienza alla trasmissione di Paolo Del Debbio. L’immigrazione, tema centrale della recente campagna elettorale, già oggetto di polemica nel Consiglio comunale d’insediamento, continua a far discutere. In anticipo rispetto al collegamento tv, ecco il commento del Pd. In un comunicato firmato dai consiglieri Davide Bolognini e Lilliana Graziobelli arriva l’invito a affrontare questo tema con delicatezza: “con i toni che si sono usati in campagna elettorale ed in queste prime settimane di amministrazione, non può che far nascere situazioni di contrasto sociale”, dicono.
Ricordando che il buon amministratore è colui che “ostenta le bellezze della città che rappresenta” e non chi la fa “apparire come un luogo invaso da migranti indisciplinati” e che in due anni e mezzo di gestione profughi “non si è verificato un solo atto lesivo dell’ordine pubblico”, i due sollecitano Pizzi a raccontare le esperienze positive portate avanti: “le attività di integrazione; le aziende, piccole, medie e grandi, che nel nostro territorio li hanno accolti, nel periodo di attesa tra l’arrivo e la verifica dello status di rifugiato, per non farli stare con le mani in mano, ma per insegnare loro una professione; le molte persone che a Domodossola hanno deciso di dare in affitto i loro appartamenti e che non hanno riscontrato problemi di sorta, anzi molto rispetto ed educazione;la rete silenziosa ma efficace di volontariato che con gli enti che gestiscono i profughi collabora; quei ragazzi, che in un periodo di scarsa occupazione, hanno potuto trovare lavoro, in un sistema ben gestito di accoglienza, che, anche se potrà sembrare strano, genera economia sul territorio locale”.
“Il sindaco non sa che il modello dell’Ossola è stato preso ad esempio in molte altre realtà piemontesi ed italiane come esempio virtuoso di accoglienza – concludono –. Forse parlare di questo potrebbe essere fare un buon servizio a questa città. Una città che si vanta di essere turistica, e che ci auspichiamo non dovrà soffrire della caccia alle streghe in atto”.
Infine una critica alle mancanze di un sistema “che non coinvolge i sindaci in questo percorso di accoglienza, ma li estromette, passando dalle decisioni delle prefetture: nessuna forma di integrazione o accoglienza può essere portata avanti senza il coinvolgimento della società che accoglie”.