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SANTA MARIA MAGGIORE - 4-1-2025 -- Un successo ieri sera la presentazione della mostra “Allievi Maestri Benefattori in dialogo con il contemporaneo”, un omaggio ai tre pittori “di casa” alla Scuola vigezzina, con tre artisti in residenza che dialogano con le opere della Pinacoteca Rossetti Valentini a Santa Maria Maggiore. La Fondazione Rossetti Valentini ha elaborato una mostra inedita: propone infatti un dialogo tra le opere di Alfredo Belcastro, Severino Ferraris e Alessandro Giozza e la contemporaneità di Giovanni Frangi, Antonella Gerbi e Jill Mathis. Curata da Lorella Giudici, la mostra sarà aperta fino al 1° giugno e l’hanno presentata l’architetto e storico Gim Bonzani, il critico d’arte Giuseppe Possa, Anna Gnuva, sorella di Anselmo Gnuva che fu presidente della Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, moderati dall’attuale presidente Bruno Testori. Il maestro Roberto Bassa ha accompagnato al pianoforte la presentazione con un concerto ispirato dalle opere degli artisti ora in mostra. Bruno Testori, presidente della Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, spiega: «In realtà la mostra era stata aperta il 6 dicembre ma abbiamo posticipato la presentazione degli artisti in esposizione perché non era possibile effettuarla nel momento dei mercatini di Natale. Esponiamo le collezioni di Belcastro e Ferraris che ci sono state donate dagli stessi, con un omaggio ad Alessandro Giozza, anche lui maestro e amico della scuola, e li mettiamo a confronto con artisti contemporanei residenti. Questi sono Giovanni Frangi, che presenta un’opera pittorica messa in confronto con le opere di Alfredo Belcastro, poi una fotografia di Jill Mathis a confronto con le opere di Severino Ferraris e la scultura di Antonella Gerbi, in dialogo con le opere di Alessandro Giozza. La presentazione di oggi vuole essere un ricordo legato allo spirito che il fondatore Giovanni Maria Rossetti Valentini è riuscito a tramandare e trasmettere ai suoi allievi e discendenti che hanno proseguito il percorso della scuola portandola fino ai giorni nostri e riuscendo a mantenerla attiva. È l’unica rimasta in tutto l’arco alpino». Per tutta la primavera 2025 la mostra sarà aperta sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.
E.P.

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