CANNOBIO - 8-1-2025 -- La festa della Pietà 2025 ha celebrato ieri a Cannobio il 503° anniversario del miracolo della Sacra Costa, commemorando l'evento del 1522 quando nell'osteria di Tommaso Zaccheo una costola insanguinata fuoriuscì da un piccolo quadro di Cristo.
Il santuario di Cannobio, designato tra le sei chiese giubilari della diocesi di Novara dal vescovo Franco Giulio Brambilla, ha accolto numerosi fedeli per la funzione più sentita dell'anno, iniziata alle 17 nella chiesa di San Vittore.
A presiedere la celebrazione è stato Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi di Novara e parroco di Intra, che ha enfatizzato l'attualità dell'evento nel riportare al cuore della fede attraverso la contemplazione della Santissima Pietà.
Nel contesto del Giubileo 2025, Cossalter ha sottolineato l'importanza del pellegrinaggio come percorso di fede e rinnovamento interiore, ricordando che il santuario di Cannobio è stato scelto come luogo per ottenere la grazia giubilare.
Il messaggio centrale della celebrazione si è concentrato sulla speranza come fondamento della fede, non come semplice ottimismo emotivo ma come virtù radicata nella fede stessa, specialmente in un'epoca segnata da rassegnazione e sfiducia.
Al termine della messa, la reliquia è stata calata per il tradizionale bacio dei fedeli e portata in processione verso il santuario, dove rimarrà fino al pomeriggio odierno. La celebrazione proseguirà oggi alle 10:30 con la messa officiata da don Francesco Mancinelli, rettore del santuario di Crea.
La festa, nota anche come "festa dei lumineri" per i caratteristici lumini che illuminano il percorso processionale, si è conclusa con il tradizionale menu che richiama quello servito la sera del miracolo: pasta e fagioli seguiti da luganighe con patate lesse e crauti.
Foto: Giovanni Cerutti