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DOMODOSSOLA - 8-1-2025 -- Questa mattina, nella Sala Storica del Palazzo Municipale, alla presenza del sindaco Lucio Pizzi, si è tenuta la cerimonia di premiazione del vincitore della borsa di studio messa a bando dal Comune di Domodossola, intitolata alla memoria di Ettore Tibaldi. Si tratta di Stefano Beltrami. La borsa di studio conferitagli dal Comune è di 2.000 euro. Era finanziata anche dall’ Avis Ossolana. Domese, ventun anni, Stefano Beltrami frequenta il secondo anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Pavia. La borsa di studio era riservata a studenti universitari frequentanti nell’anno accademico 2023/2024 il secondo anno del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (LM-41). Ettore Tibaldi fu medico, professore universitario e Presidente della Giunta Provvisoria di Governo della Repubblica Partigiana dell’Ossola. «Auguro a Stefano la stessa passione e dedizione che ha caratterizzato la figura di Ettore Tibaldi» ha evidenziato il sindaco Lucio Pizzi. Erano presenti alla cerimonia il presidente dell’Ordine dei Medici del Vco Maurizio Borzumati e il direttore generale dell’Asl Vco Francesco Cattel. Cattel era alla sua prima uscita pubblica come direttore generale dell’Asl. «È importante far capire alle giovani generazioni di appartenere a un glorioso servizio sanitario nazionale» ha detto il direttore. «Per preservarlo – prosegue – serve anche una rivoluzione culturale cominciando dalle università, dalla collaborazione con le parti sociali, territoriali, la politica locale, regionale e ministeriale».
Stefano Beltrami ha detto di ammirare la figura di Tibaldi, «è stata una figura di spicco, mi ispiro a lui» ha sottolineato. In terza superiore è nato il suo amore per la medicina. «Non escludo di fare anche ricerca in ambito scientifico» ha detto Stefano. Adolfo Allegranza, presidente dell’Avis Ossolana ha sottolineato che «acquisire qualche professionalità in più sul territorio è un beneficio per tutti». Il vicepresidente dell’Avis Ossolana, Carlo Turchi, ha ricordato la figura di Tibaldi, poiché lo conobbe personalmente
E.P.