VERBANIA - 16-01-2025 -- False attestazioni e truffa ai danni dello stato. È questa l’accusa per la quale è a processo, al Tribunale di Verbania, una 45enne insegnante ossolana. Nell’anno scolastico 2021/2022 fu chiamata come supplente in una scuola primaria pubblica ma, a incarico in corso, disse che aveva problemi di salute. Attacchi di ansia, depressione e l’insofferenza a restare troppo tempo in spazi chiusi, segnalati al medico, lo indussero a prescrivere l’astensione dal lavoro. Un mese di mutua, poi rinnovato di volta in volta altre cinque volte, la fecero restare assente da scuola grossomodo da Natale a Pasqua.
Nello stesso periodo, tuttavia, fu segnalato alla Procura che l’insegnante in mutua esercitava in qualche modo la professione di educatrice in una struttura privata, gestita da un’associazione. Accertata la presenza, la donna è stata rinviata a giudizio con l’accusa di aver indotto il medico a certificare una malattia inesistente, commettendo un reato per portarne a termine un secondo, incassare lo stipendio. Ammonta a poco meno di 6.000 euro la somma che le viene contestata come provento della truffa, pari a circa tre mensilità, comprensive di contributi e oneri riflessi, cioè il costo sostenuto dallo Stato per il suo contratto di supplente.