VERBANIA - 20-01-2025 -- Quel concorso è nato male ed è finito peggio, tra veleni e sospetti e allusioni che hanno fatto diventare una normale selezione di personale in una bufera amministrativa e politica finita anche sulle prime pagine dei media nazionali.
La premessa è che negli enti pubblici il personale entra per concorso e a selezionarlo sono altri funzionari pubblici, terzi alla politica. Sindaco e assessori non hanno voce in capitolo, se non nel fissare la pianta organica.
Nel 2020 a Verbania il settore Finanze e tributi è retto da una dirigente a tempo determinato, il cui incarico scade con quello del sindaco. Silvia Marchionini, al suo secondo mandato, il 19 dicembre 2020 approva in giunta la delibera per assumere un dirigente a tempo indeterminato. L’8 marzo 2021 segue la relativa determinazione dirigenziale e il 2 aprile il concorso è bandito dalla segretaria generale Antonella Mollia. Tra i requisiti richiesti vi è il possesso della laurea magistrale in Economia e commercio o equipollente, contestata dalla dipendente del comune di Verbania che in quel momento regge l’avvocatura civica e che, intenzionata a partecipare, chiede sia aperta anche ai laureati in Giurisprudenza.
La sua è più di un’insistenza. A maggio, contesta e preannuncia ricorso al Tar, ritenendosi discriminata. E, di più, adombra l’illegittimità del bando perché gli atti di giunta sono stati “proposti ed adottati in conflitto di interessi dallo stesso soggetto (attuale dirigente del Personale e della Ragioneria) fortemente interessato alla creazione di una figura a tempo indeterminato ed alla partecipazione al concorso in oggetto (…) e che ha agito in violazione del dovere di assoluta terzietà”.
All’epoca si vocifera che quel concorso sia stato creato ad hoc per stabilizzare la candidata interna. La polizia giudiziaria lo chiede esplicitamente alla responsabile dell’avvocatura, quando la sente il 22 giugno 2023. “Sono illazioni che in Comune giravano, però nessuno a me, ha mai dichiarato che il concorso era finalizzato a farla vincere”.
Tra le voci che circolano c’è anche quella di una parentela tra la dirigente in carica e il vicesindaco Marinella Franzetti. L’avvocato la cerca con un accesso agli atti all’anagrafe di Verbania (per Franzetti) e Cannobio (dove risiede la dirigente) per avere documenti che ricostruiscano l’albero genealogico. Quel rapporto è chiarito, il 27 luglio 2023, dal vicesindaco stesso che, interrogata dal procuratore, dice: “siamo lontane cugine, in pratica lei è la nipote di un fratello di mia mamma: veniva da Milano e ci siamo viste nel 2014 quando sono entrata in Comune”.
Le lamentele dell’avvocato che voleva partecipare al concorso, di fatto, lo bloccano. Tutto viene sospeso e, pur in assenza di un provvedimento ufficiale, non si svolge alcuna prova. A fine 2022, forse non casualmente, dopo che la funzionaria che aveva minacciato ricorso al Tar si licenzia perché ha vinto un altro, più importante, concorso, la procedura riparte. Un anno e mezzo prima s’erano iscritti in 36. Ma allo scritto, che si tiene per ragioni di spazio nell’auditorium dell’istituto “Cobianchi”, si presentano solo in tre: la dirigente interna e due esterni. La commissione, come conferma ai carabinieri che lo sentono il presidente Agostino Carmeni, si stupisce che siano così pochi. Il motivo Mollia lo scrive nella chat di whatsapp aperta con i membri della commissione: “ho scoperto una cosa allucinante: nessuno dei 36 concorrenti è stato avvisato che ci sarebbe stato il concorso. Qual è l’anomalia? Che è passato un anno e mezzo dal bando e, quindi, un povero cristo che doveva fare? Perlustrare il sito di Verbania per vedere se c’era il concorso?”.
Sul piano formale la notizia della data degli scritti, pubblicata on-line sul sito del Comune, è una procedura corretta. I commissari ne discutono, pensando anche di annullare il concorso, ma dietro anche a pareri legali, ritengono si debba andare avanti.
Arriva la data degli orali (6 dicembre 2022), cui sono ammessi solo in due e, dopo che la commissione “boccia” la candidata interna, iniziano le tensioni -di cui abbiamo scritto in un altro articolo- con il sindaco e la sua vice per cambiare l’esito. Marchionini parla di anomalie, del danno che si arrecherebbe al Comune cambiando dirigente, e ci si ferma, anche perché la sconfitta presenta ricorso al Tar, nel quale – contro il parere della segretaria – la giunta non si costituisce in giudizio. Non si arriverà a discuterlo perché, nel frattempo, il 1° giugno 2023 la stessa giunta rifà la pianta organica, scinde Finanze e tributi e, creando un nuovo settore, assume la seconda (e unica) classificata del concorso, colei che già era in carica e che, quindi, rinuncia al ricorso.
Nel frattempo le contestazioni disciplinari rivolte dalla giunta a Mollia, portano alla revoca dell’incarico, contro il quale è stato presentato ricorso e pende una causa di lavoro.