VERBANIA - 28-01-2025 -- La morte l’ha colta nella casa del fidanzato, nell’alto Vergante. A stroncarla fu il metadone, la droga che la giovane aveva consumato -non era la prima volta- con il compagno e che, insieme, avevano acquistato quel giorno stesso ad Arona. Quattro anni allo spacciatore che cedette loro lo stupefacente e un anno a testa al fidanzato e alla mamma di lui sono le pene stabilite dal gup del Tribunale di Verbania nei confronti dei protagonisti di questa vicenda. Le responsabilità maggiori gli inquirenti le riconducono al pusher, un cinquantottenne conosciuto alla giustizia, pregiudicato per reati connessi alla droga. Le indagini, avviate dopo il decesso della giovane, hanno appurato che la coppia, accompagnata in auto dalla madre del fidanzato, s’era recata ad Arona e lì aveva acquistato il metadone.
Per questa cessione il 58enne è stato imputato di spaccio e di morte in conseguenza di altro reato. Il pm ha chiesto una condanna più alta: 5 anni e 4 mesi, ma il gup, nel procedimento celebrato con rito abbreviato, è sceso a 4 anni. L’accusa nei confronti del fidanzato e della mamma è di omissione di soccorso, per non essersi accorti in tempo delle condizioni di salute della giovane e per non aver tempestivamente chiamato i sanitari. Alla mamma è stata applicata la sospensione condizionale e la non menzione; il figlio non ha avuto tali benefici ma ha convertito la pena in lavori di pubblica utilità come prevede la riforma Cartabia.