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VERBANIA - 04-02-2025 -- Quattordici anni da presidente, molti di più da volontario e dirigente. Nella seconda età d’oro della Polisportiva Verbano, che dai primi anni Duemila a oggi è tornata a crescere diventando una delle più importanti realtà canoistiche piemontesi e nazionali, un ruolo molto importante l’ha avuto Mario Cova Minotti. Di professione idraulico, sunese, s’è spento oggi all’età di 76 anni, per le complicazioni di una malattia con cui conviveva da parecchi anni. Finché ne ha avuto le forze, è stato vicino ai colori biancoblù. Il suo ingresso nel mondo della pagaia risale al 1999, quando il figlio Daniele inizia a praticare questo sport. L’artigiano si mette a disposizione fornendo la sua esperienza nelle manutenzioni della sede e nelle trasferte. Nel 2005 viene nominato responsabile della sezione canoa – allora la Polisportiva aveva anche rami nel basket e nella pallavolo – e, quando Comoli lascia e le altre due sezioni chiudono, diventa presidente. È sotto la sua gestione che la società cresce, innanzitutto nelle strutture. La palestra, il rifacimento della sede e l’acquisto di nuove imbarcazioni e attrezzature portano il numero di atleti a crescere. Vengono presi nuovi allenatori e si crea un forte spirito di gruppo con eventi conviviali finalizzati anche a finanziare l’attività. Nel 2010 sono tesserati oltre 80 atleti; la Polisportiva è ottava nella classifica per club tra le realtà italiane e seconda nel solo settore giovanile. Piovono i titoli italiani – tredici – e s’affacciano in Nazionale Carlo Tacchini (medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi nel C2 1000), Agata Fantini e Federica Nolè. Nel 2011 Cova Minotti riceve la stella di bronzo del Coni. Solo gli esordi della malattia e le difficoltà fisiche lo allontanano dall’ambiente sportivo. Lascia la presidenza anche se resta nella dirigenza, fino all’epilogo di oggi.

Le esequie saranno celebrate giovedì alle 14,30 nella chiesa di Santa Lucia a Suna.

Nella foto, da sinistra: l'allenatore Gianfranco Guglielmo, Mario Cova Minotti e un giovanissimo Carlo Tacchini.