TORINO - 09-02-2025 -- In primo grado erano stati assolti perché il giudice aveva ritenuto che la cocaina di cui erano in possesso e che avevano acquistato da un terzo pusher, fosse riconducibile solo a quest’ultimo. Ma, in Appello, la sentenza è stata ribaltata e i due imputati, ventenni verbanesi, sono stati condannati a pene severe. Tre anni, otto mesi e 17.000 euro di multa ciascuno, con la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, è quanto la Corte d’Appello di Torino ha disposto per Christian Vianoli e Alain Antoniazzi. Ventisei anni il primo – tuttora in carcere per analoghi fatti – e 25 il secondo, furono due dei cinque arrestati del blitz che i carabinieri effettuarono nel gennaio del 2021 a Cossogno. Già fermati con droga in auto e sospettati di spaccio, i giovani erano osservati speciali dai militari, che tenevano sott’occhio una zona boschiva al limitare del centro del borgo della valle Intrasca dove, presumibilmente, veniva stoccato lo stupefacente. Il pedinamento fruttò nel momento in cui i due furono visti dissotterrare un sacchetto e prelevare dall’involucro una certa dose di sostanza. Si trattava di cocaina ad alto grado di purezza: 75 grammi pari a 454 dosi droganti. Altre quantità più modeste furono trovate in auto e nelle abitazioni dei due che, interrogati dopo l’arresto, chiamarono in causa una terza persona, il fornitore dal quale avevano comprato lo stupefacente. Questi era in possesso di poco meno di 200 grammi, pari a 1.198 dosi di cocaina, acquistata a Legnano da un soggetto di nazionalità albanese.
L’ultimo, ventottenne di origine sudamericana, ha definito la sua posizione patteggiando a Busto Arsizio. Secondo la ricostruzione del gup di Verbania che processò i due verbanesi nel febbraio del 2023 con rito abbreviato, fu lui il responsabile dello spaccio.
Di diverso avviso i giudici della Corte d’Appello, che hanno riconosciuto gli elementi indiziari presentati dalla Procura di Verbania e raccolti dai carabinieri, secondo cui il sudamericano s’era accordato affinché Vianoli e Antoniazzi ricevessero 300 grammi di cocaina da spacciare sulla piazza locale – con un guadagno di 15 euro al grammo, da spartire al 50% tra di loro – e che, di questa partita, solo una prima tranche di 100 fosse stata consegnata. L’arresto effettuato dai carabinieri aveva interrotto la compravendita e i 200 grammi gli erano rimasti in casa.