NOVARA- 09-02-2025-- Daniela Sironi ha iniziato a collaborare con la Comunità di Sant’Egidio a Novara dal 1983 e attualmente è la responsabile cittadina e regionale. Ha ricevuto il riconoscimento del premio “Cortinovis” per la bontà cristiana 1985 per l’impegno dei giovani a favore dei poveri della città e “Novarese dell’Anno 2008” per l’impegno di Sant’Egidio a favore degli anziani.
Quante persone assistete a Novara?
D.S. ”La mensa compie quest’anno 15 anni di attività, riceve la sera 70 persone circa che
possono così ricevere un pasto caldo e accoglienza, sia cittadini italiani che stranieri con una
maggioranza di italiani di un’età media intorno ai 50 anni. Alcune famiglie con bambini e
persone anziane in difficoltà economica. La mensa di Novara non significa soltanto un pasto
caldo, ma una porta aperta, un luogo dove i poveri vengono accolti perché il vero aiuto comincia
quando si conosce l’altro e si sta insieme. Parlarsi, ascoltarsi, comprendersi può essere l’inizio
di una vita nuova.
Vi sono a Novara persone che non hanno una casa?
- “A Novara i senzatetto che dormono in strada ci sono ma sono dei casi singoli, è vero
però che vi sono all’incirca 60-80 persone che non hanno una casa ma che dormono in
alloggi impropri quali garage, scantinati, soffitte, case abbandonate e altri luoghi non
idonei, oltre a coloro che normalmente sono ospitati nel dormitorio comunale”
-
Cosa fate per aiutare le persone senza fissa dimora?
“La Comunità di Sant’Egidio promuove l’emersione dalla vita di strada e dalla precarietà
abitativa attraverso progetti di cohousing o di social housing per singoli e famiglie, anche in
collaborazione con il Comune di Novara. Il dormitorio comunale è una prima risposta, ma non è
sufficiente per diversi motivi sia per il numero di posti sia perché non è adatto a tutte le
necessità. Oltre alla casa che dovrebbe essere garantita a tutte le persone, cerchiamo di
avviare processi di integrazione umana e sociale, in modo tale che i senzatetto non solo
possano avere un luogo idoneo dove abitare, ma possano trovare il loro posto nella società.”
Che idea ha del reddito di cittadinanza?
“Il reddito di cittadinanza ha permesso a molte persone di uscire dalla miseria e se fatto con le
giuste precauzioni può essere davvero un modo che permette a chi non ha un lavoro e magari è
già di una certa età di reintegrarsi in società e sul lavoro.”
Che posizione avete riguardo i profughi?
“I corridoi umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio hanno permesso a molti profughi di
entrare legalmente nel nostro Paese per trarsi in salvo dalle guerre e dalle violenze. Oltre
all’ospitalità, è fondamentale percorrere assieme una strada di integrazione e per questo
organizziamo anche corsi di italiano e promuoviamo processi di inserimento al lavoro.
Accogliere, proteggere, integrare e promuovere sono i 4 verbi che papa Francesco ritiene
necessari verso i profughi e noi sperimentiamo che mettendo in pratica queste azioni gli
stranieri rappresentano davvero una risorsa per il Paese.”
Cosa servirebbe fare?
“A Novara manca un vero e proprio piano casa per chi una casa non ce l’ha proprio, perché la
casa in quanto diritto umano fondamentale dovrebbe essere garantita a tutti. Servirebbero
anche dei piani di edilizia pubblica per permettere l’accessibilità alla casa a prezzi accessibili
alle fasce povere della popolazione. Manca anche un piano di residenzialità accessibile a
lavoratori temporanei o alle nuove famiglie che verranno a Novara per le nuove attività
produttive che si sono insediate o si insedieranno nel nostro territorio. Un piano casa che si dia
come obiettivo “una casa per tutti” potrebbe rendere la nostra città ospitale e capitale di un
nuovo modo di vivere, del “sentirsi a casa” come risposta al desiderio più profondo di ogni
uomo”
Federico Zancaner