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MACUGNAGA - 11-2-2025 -- Un altro atto della controversia che si protrae da oltre due anni sulla pista per MTB al passo del Moro. La scrive il Consiglio di Stato respingendo la richiesta di sospensiva sulla sentenza del Tar di ottobre, e confermando così la posizione della Soprintendenza che aveva negato la conformità paesaggistica per la variante della pista cicloturistica Staffa-Monte Moro. La decisione include anche il mantenimento del diniego espresso dall'Agenzia delle dogane per il completamento del percorso, che nei suoi ultimi 400 metri dovrebbe raggiungere il confine svizzero a quota 2870 metri.

Il progetto, che aveva ottenuto un finanziamento Interreg di 1,4 milioni di euro, rischia ora di sfumare per il Comune di Macugnaga. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che il tracciato rimane sotto sequestro penale, misura applicata nel maggio 2023 dal Sagf della Guardia di Finanza a seguito di irregolarità ambientali riscontrate rispetto al progetto originale.

Nonostante il ricorso presentato dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Bonacci e supportata dagli avvocati Giuseppe Salerno e Gabriele Pafundi, il Consiglio di Stato non ha individuato elementi di urgenza tali da giustificare la sospensione dei provvedimenti del Tar e consentire il completamento della pista per e-bike. C'è da dire che la coltre di neve alle alte quote impedirebbe comunque il prosieguo di un cantiere.
Un aspetto critico emerge nella mancata richiesta iniziale del parere obbligatorio all'Agenzia delle Dogane, necessario per il collegamento della pista con il sentiero proveniente dalla valle di Saas. Chi aveva il compito di vigilare sul rispetto del progetto autorizzato? Chi e perchè non ha richiesto le necessarie autorizzazioni? Sono le risposte alle quali probabilmente darà risposta il giudizio di merito, che valuterà anche se completare o meno l'opera. Al momento i giudici del Consiglio di Stato hanno motivato il rigetto della sospensiva definendo "generico" il rischio di incompiutezza dell'opera e giudicando "non sufficientemente documentate le argomentazioni sulla perdita del finanziamento".