VERBANIA - 12-02-2025 -- Percosse e angherie, insulti, minacce, pressioni psicologiche verso moglie e figlia ma anche nei confronti dei cognati e delle loro famiglie. Abbracciano un arco temporale che va dal 1998 al 2022 le condotte vessatorie che la Procura di Verbania contesta a un settantenne originario del Torinese ma residente in una valle ossolana, a giudizio per maltrattamenti in famiglia. Maltrattamenti che avrebbero un’aggravante specifica: sarebbero avvenuti, in principio, quando la figlia, oggi sopra i quarant’anni, sarebbe stata minorenne. Questa circostanza, che la difesa contesta, ha spostato il processo, passato di competenza del collegio e sottratto al giudice monocratico. Pesanti le accuse mosse dalla ex moglie e dalla figlia, che chiamate in aula a testimoniare, hanno raccontato delle privazioni economiche alle quali l’imputato le sottoponeva, di come spadroneggiasse in tutti i contesti, aggredendole -verbalmente e non- quando dissentivano da lui, e di come i rapporti fossero stati pessimi anche con i cognati. La figlia in due occasioni aveva manifestato intenti suicidiari, fermata entrambe le volte dalla mamma.
La svolta in questo rapporto familiare critico è arrivata nel 2022 quando, dopo aver incassato per anni, la moglie se n’è andata di casa, ha avviato le pratiche per la separazione e ha denunciato la situazione domestica, originando questo ma anche altri procedimenti aperti al tribunale di Verbania.