VERBANIA - 13-02-2025 -- Non solo assolta, ma anche ristorata delle spese legali sostenute. Esce pienamente scagionata e con la parte civile che dovrà risarcirle 2.400 euro (più oneri accessori) la blogger ossolana Francesca Totolo, reporter per il giornale sovranista Il primato nazionale -testata di Casa Pound- negli ultimi anni è balzata all’onore delle cronache per i suoi pezzi politically uncorrect su scottanti temi di attualità come immigrazione clandestina e antifascismo. Appartiene a quest’ultima categoria la storia che, raccontata on-line, è diventata un “caso” nazionale e che l’ha portata a processo al Tribunale di Verbania. La protagonista, oltre alla blogger, è una dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale policlinico Borgo Roma di Verona, Giorgia Franchina. In occasione dell’anniversario della Liberazione del 2021, il medico pubblicò su twitter, da un profilo non direttamente riconducibile a lei, la storia secondo cui avrebbe provato piacere a provocare un’ustione da defibrillazione al petto -su cui era tatuato un fascio littorio- di un paziente presentatosi al pronto soccorso in arresto cardiaco. “Adoro la pelle di pollo al forno alla mattina” – aveva scritto rifacendosi a una celebra battuta del film Full metal jacket sulla guerra in Vietnam.
A Totolo la frase sul social network era balzata all’occhio e, rilanciandola, aveva scritto un articolo critico nei confronti dell’anonima dottoressa che infrangeva il giuramento di Ippocrate e discriminava i pazienti.
Solo in un secondo momento, sempre su twitter, un’altra utente aveva svelato l’identità dell’autrice del post, finita in una bufera mediatica e non solo. Sospesa sei mesi dal lavoro senza stipendio e segnalata -senza alcun provvedimento disciplinare- all’Ordine dei medici, la dottoressa Franchina aveva rivelato che la storia era una fantasia, che l’aveva scritto in un momento di difficoltà personale e aveva chiesto scusa.
La stessa Totolo, conosciuta l’identità dell’autrice del “cinguettio”, l’aveva intervistata dandole diritto di replica. Ciononostante il medico la denunciò per diffamazione, dando origine al procedimento penale che a Verbania, competente perché la blogger ha scritto dall’Ossola, s’è risolto con l’assoluzione pronunciata dal giudice Marianna Panattoni, che non solo ha accolto la richiesta dell’accusa (il pm Rosanna Zema ha insistito perché fosse assolta) e della difesa, ma ha condannato la querelante, costituita parte civile, a risarcire le spese legali trattandosi di una lite temeraria.