VERBANIA - 13-02-2025 -- La sua colpa è stata cadere in un raggiro e commettere una leggerezza, ma nulla ha a che vedere con gli autori della vera (e più grande) frode. Il Tribunale di Verbania ha assolto dall’accusa di truffa in concorso una donna residente in Calabria che, attirata in una rete di finti investimenti, pensando di ricevere guadagni extra, aveva attivato una carta ricaricabile a suo nome che, sempre su indicazione di chi la stava raggirando, aveva poi spedito per posta, disinteressandosene. Quella scheda era stata utilizzata per far confluire il denaro delle vittime di diverse frodi on-line, poi prelevati direttamente da uno stato africano. È questa circostanza di luogo che ha indotto il giudice, come sottolineato anche dall’accusa, a pronunciare la sentenza di assoluzione, riconoscendo come credibile la tesi della carta spedita per posta: una grave leggerezza ma non una prova della correità degli ignoti truffatori.