1

WhatsApp Image 2025 02 17 at 09.24.401

VCO - 17-2-2025 -- Uno scempio. Così un lettore ci segnalava, nei giorni scorsi, l'intervento drastico di riduzione del verde lungo i bordi della Superstrada. Non una potatura "ragionata", non uno sfalcio o qualcosa che sembrasse intervento di tecnici del verde, semplicemente uno strappo effettuato con appositi macchinari. Ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: un paesaggio spettrale. Eppure per quelle piante che crescono ai bordi delle strade ad alta intensità di traffico occorrerebbe avere una cura particolare. Rappresentano barriera verde a fumi, scarichi e rumori impedendo che arrivino direttamente a colpire le attività umane che si svolgono al di là delle carreggiate. L'argomento nei giorni scorsi è stato ripreso anche dall'ex deputato Marco Zacchera nella sua newsletter settimanale.
"Interpretando male una norma del codice, si tagliano 'a raso' migliaia di alberi invocando ragioni di sicurezza - scrive-. In zone montane come le nostre significa uccidere i boschi, sfregiarli, aprire ferite che non si rimarginano facendolo nel modo più stupido possibile. Basterebbe un po' di logica nel tagliare solo gli alberi effettivamente pericolosi, cimarli, metterli in sicurezza e non spianarli rovinando tutto.
Lo stesso lungo le autostrade dove – ferme restando logici criteri di sicurezza e visibilità – è del inutile trasformare in spoglie praterie quello che erano i boschi – piantati o spontanei -circostanti gli svincoli, le piazzole, le rampe di accesso. Perché subito dopo, raccolto il legno di pregio, tutto viene lasciato lì a coprirsi di rovi, innesco per incendi e agevolando le invasioni delle specie alloctone". Zacchera conclude con domande che facciamo nostre: "Che cosa dicono i 'carabinieri forestali' assistendo silenti allo scempio? non ci sono chiare responsabilità comunali e provinciali assegnando gli appalti per tagliare in questo modo? Quali agronomi firmano lo scempio? Tutto tace, queste cose sembrano non interessare nessuno".