ORNAVASSO - 21-2-2025 -- Margini della superstrada trasformati in discariche a cielo aperto nel tratto tra Mergozzo e Ornavasso: ma chi deve occuparsi della pulizia? Anas o le amministrazioni locali? La domanda, apparentemente semplice, si scontra con interpretazioni divergenti.
Secondo l'Anas, la questione è regolata dal Codice dell'Ambiente (D.Lgs 152/2006): "La gestione dei rifiuti nell'ambito del territorio comunale spetta ai Comuni", ci rispondono dall'ente stradale, precisando che il proprio intervento è previsto solo "qualora i rifiuti costituiscano pericolo o intralcio per la sicurezza della circolazione, come ad esempio un sacco in carreggiata."
Di altro avviso il sindaco (e avvocato) di Ornavasso, Filippo Cigala Fulgosi che richiama l'articolo 14 del d.lgs. 285/1992 (codice della strada) e un recente interpello al MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica): "La competenza è degli enti proprietari della strada, in questo caso Anas. I comuni non avrebbero né mezzi né personale per poter intervenire in superstrada", riferisce.
E considerando lo stato dei luoghi il primo cittadino paventa la possibilità di un'ordinanza contingibile e urgente per motivi sanitari se Anas non interverrà, ricordando che il tratto stradale ricade all'interno del Parco Nazionale Val Grande. Come apertura al dialogo, il Comune si dice disponibile a permettere il conferimento dei rifiuti raccolti presso la società ConserVCO.
Hanno tutti ragione
La questione, sia chiaro, non riguarda solo il Piemonte, ma tutte le Regioni, ovunque vi siano delle strade statali. Se l'inciviltà delle persone è la causa primaria di questo genere di inconvenienti, proprio perchè la giurisprudenza non dà risposte univoche, si è spesso giunti a compromessi, in Veneto ad esempio si sono fatte convenzioni con i Comuni, in altre realtà si sono realizzati accordi con l'intervento sia dei cantonieri che dei servizi pubblici di raccolta dei rifiuti.
Probabilmente sarà questa la strada che, senza necessità di scontri, potrebbe essere intrapresa per la ss 33. È quello che in fondo suggerisce l'avvocato Carlo Crapanzano, collaboratore delle nostre testate con le sue "pillole di legge" settimanali.
"In pratica il problema è mettere a confronto l’art. 192 (testo unico sull’ambiente) e l’art. 14 del codice della strada - dice -.
Il sindaco potrebbe emettere un’ordinanza urgente nei confronti di Anas (che è tenuta a garantire la pulizia della strada), ma può farlo solo se dimostra una colpa grave di Anas e comunque dopo un contraddittorio. Senza un contraddittorio preliminare, l’ordinanza può essere annullata.
In generale vi è una responsabilità solidale di cui all’art. 192 testo unico ambiente (cioè sono responsabili sia Anas che Comune) e il primo che interviene può chiedere la compartecipazione dell’altro per le spese di rimozione". Insomma, la via maestra - a proposito di strade e dintorni - è semplicemente parlarsi e, soprattutto, trovare accordi di lunga durata, perché il problema, conoscendo il grado di civiltà medio, comunque tornerà a ripresentarsi.