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tribunale 15

VERBANIA - 21-02-2025 -- A quella coppia (ora non più) di antiquari di Milano, una famiglia residente in provincia s’era rivolta per rivendere alcune teiere e oggetti d’argento che aveva in casa. Manufatti artigianali d’epoca, di pregevole fattura e di discreto valore che gli intermediari, che si dicevano esperti del settore, avevano piazzato on-line, tra l’altro – così è emerso dalle indagini – pubblicando foto della casa dei clienti lasciando intendere che fosse il loro negozio. Né quegli oggetti, né i soldi della vendita, sono mai finiti nelle tasche dei proprietari, che hanno presentato denuncia e avviato il procedimento penale per il quale la coppia di antiquari è a processo al tribunale di Verbania con l’accusa di appropriazione indebita. Dei due, che non vivono e non lavorano più insieme, una – la donna – ha risarcito metà della somma contestata, ma non intende pagare l’altra metà, spettante all’ex compagno. Per questo il processo, assai datato e i cui fatti risalgono alla fine del 2019, langue. Nell’ultima udienza il giudice ha invitato le parti a valutare un accordo, per definire il quale è stato disposto un rinvio che, tuttavia, non promette di avere un esito felice perché l’imputato, che dichiara di vivere solo della pensione, ha offerto non più di 50 euro al mese, a fronte di una richiesta di circa 1.600 euro residui.