BELLINZONA – 28.07.2016 – La Svizzera ha paura
del terrorismo e discute di blindare le frontiere. Da Nizza a Rouen passando per Rutlingen e Ansbach, le notizie che provengono da fuori inducono alla riflessione anche la Confederazione. In Canton Ticino a farsi portavoce di misure preventive più severe è il gruppo dei Popolari democratici, che ha chiesto al Consiglio di stato una serie di misure straordinarie, alcune anche rilevanti, come la ridiscussione del trattato di Schengen, il ripristino dei controlli sistematici alle frontiere, rigide norme per la concessione della cittadinanza ma anche per il permesso di dimora cosiddetto “B” per gli stranieri. Norme che, se applicate, avrebbero ricadute più o meno dirette anche sui frontalieri.
Nell’annunciare controlli extra – senza entrare nel dettaglio, mantenendone il riserbo – i vertici del Canton Ticino confermano che la guardia è già alta da 18 mesi e che le verifiche e i controlli straordinari sono in corso.