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VERBANIA - 27-2-2025 -- Cambiano le amministrazioni, cambiano le stagioni, i decenni e le battute ma il copione resta immutato. La Giubiascia è tornata al Teatro Maggiore, dove una platea divertita ha salutato l'avvio dell'edizione 2025 del Carnevale verbanese con la consegna delle chiavi della Città al Console Pacian e il discorso d'insediamento. Prima però la consueta sfilata delle rappresentanze dei carnevali cittadini e il balletto introduttivo affidato all'improbabile corpo di ballo del Console, quest'anno esibitosi sul successo dei Ricchi e Poveri "Ma non tutta la vita".
Quando Claudio Loraschi che per il 30mo anno ha indossato il cilindro e la fascia del console intrese ha preso il palco, lui che per ruolo ne ha per tutti, ha ricevuto gli applausi del pubblico e dall’Amministrazione comunale il riconoscimento di una targa con la scritta "Al Console Pacian, par 30 agn da critic, scherz e balusadi sempar par ul ben dala Cità" al termine della performance. Per la serie anche il Console del Carnevale può commuoversi. Un passo indietro: il “Viturin d’or”, premio che da qualche anno caratterizza il momento introduttivo della Giubiascia è stato invece consegnato a Paolo Giacomello per la sua opera nell'ambito dell’Associazione Artistica La Macchia.
E la pergamena è stata sfilata. L'amministrazione comunale è entrata dritta nel mirino del Console XXX Pacian. Prima però Claudio Loraschi ha preso le chiavi della Città da un Albertella divertito e apparentemnte propenso a concedergliele, quindi s'è lanciato nel caratteristico discorso passando in rassegna l'intera amministrazione comunale, con le cose che in questi primi mesi di amministrazione sono state fatte (o non fatte). E così il Console Pacian ci ricorda che Albertella appena insediato fa tornare a passare le automobili d piazza Garibaldi e poi, pensando di fare il gioco dell'oca e le fa girare "da su e da giù", quindi sogghignando (il termine usato è più colorito) una mattina è andato di corsa alla Beata Giovannina per girare i cartelli del senso unico ...
E la sfilata della Giunta, a partire dal vicesindaco Silvano Boroli, con - tra gli altri - la delega all'assessorato alla Gentilezza, cosa mai sentita: "a sto punto, caro Boroli, ti pòdàt gnanca incazàt e mandàa nissùn a dàa via ul cù". E la sfilata di assessori e deleghe, con il carico di incombenze (vedi l'assessore ai lavori pubblici Daniele Capra, con il fardello di dover affrontare la situazione del lungolago di Intra), l'assessore al bilancio Marangio che diventa "M'arrangio", un cognome che è da solo un ritratto di questi tempi, oppure la determinazione dell'assessore Katiuscia Zucco, che "metterebbe Musk in tasca e la Tesla la userebbe come aspirapolvere". Non ha dimenticato nessuno il Console nel suo discorso in stile Loraschi: pungente, diretto, ma bonario sino ai ringraziamenti e ai saluti finali. La chiosa nel ricordo che quest'anno, il 30mo del Pacian, ricorrono anche i 50 del Comitato: 50 anni di manifestazioni, 50 anni al servizio della città, "cinquant'àgn da..risòtt scigùll e luganiga".
A concludere la serata la commedia “Boeing Boeing” messa in scena dalla compagnia I Quattrogatti. Il carnevale 2025 è cominciato anche a Verbania.