VERBANIA - 2-3-2025 -- In un pomeriggio domenicale di quasi primavera il Carnevale verbanese è andato in scena tra il lungolago di Intra e la piazza Macello (giammai chiamarla piazza Fratelli Bandiera, il Console Pacian ha imposto la toponomastica antica). Qualche mascherata in meno rispetto agli anni passati, ma l'entusiasmo di sempre ad animare la manifestazione che ha visto vincere l'oratorio Don Bosco con l'interpretazione dell'antica Roma. Un viaggio nella storia che ha trovato nella coreografia finale il momento più convincente e coinvolgente tra balli e canti che hanno coinvolto tutti: da Cesare e Cleopatra ai centurioni, dagli schiavi alle ancelle. Nota al margine per la realizzazione degli abiti, a cura di due detenuti del laboratorio di sartoria della casa circondariale di Pallanza, che hanno curato anche la coreografia, perchè anche nella festa si lanci un messaggio di positività. Seconda posizione pari merito al "Museo in piazza" della scuola Bachelet di Trobaso, che ha portato in scena 500 anni di storia dell'arte, da Leonardo ad Haring, passando da Botticelli, Van Gogh, Picasso, Mirò, Klimt, Warhol. Capolavori dell'umanità re-interpretati (bene) dalle varie classi. Secondo posto anche per l'istituto comprensivo di Intra con il complesso tema "Stiam", acronimo di Scienza, Tecnica. Ingegneria, Arte, Matematica. Una sintesi del sapere umano che ha visto sfilare dai piccolissimi dell'asilo agli adolescenti delle medie. Terzo posto per l'oratorio di San Vittore con "Alien-opoli", uno sbarco di extraterrestri con tanto di astronave guidato da don Riccardo, che dell'oratorio è il coadiutore e che sembrava divertirsi più dei suoi ragazzi.
Menzione per i due corpi musicali presenti, tra cui gli ospiti della banda di Ghiffa, abbigliati da supereroi.
Sul palco di piazza Macello il Console Pacian, attorniato dai reali delle frazioni cittadine, ha tenuto ancora una volta il discorso alla città, alla presenza delle sue "vittime" preferite: il sindaco e la giunta comunale. E gli applausi sono piovuti, mischiati alle risate.