VERBANIA – 29.07.2016 – Riparte dalla Prima Categoria
con ambizioni d’altissima classifica. Al suo quarto anno di vita e dopo due promozioni consecutive e un terzo posto con eliminazione ai playoff, l’Inter Farmaci Verbania inizia la nuova stagione nel segno di un profondo rinnovamento.
Il nuovo allenatore è Antonio Talarico, già sulle panchine di Castellettese, San Rocco e della Juniores nazionale del Gozzano. Con lui ci sono il preparatore Germano Zurlo, l’allenatore dei portieri Matteo Castellani. Al confermato massaggiatore Edoardo Pairazzi s’è aggiunta nello staff medico la dottoressa Paola Finardi, terapista del benessere. Sul fronte squadra si sta ancora lavorando. Confermato il capocannoniere dell’ultimo campionato, Stefano Calloni, e pochi altri giocatori (i centrocampisti Filippo Boschi e Nicolas Zanetti, il difensore Riccardo Ruga Riva) i nomi nuovi al momento sono quelli del difensore mancino ex Juve Domo Andrea Soncin, del centrocampista Gianluca Tonsi (classe ’95), dell’attaccante Riccardo Bini (’92) e del difensore Simone Fontana (’96). Al timone della società, insieme al presidente Federico Petrilli, al vice Michela Petrilli e al direttore generale Morena Vincenzi e al segretario generale Daniele Crotta s’è affiancato come direttore sportivo Fausto Fenoglitti, ex di Verbania e Stresa. Gli accompagnatori sono Antonino Bilardo, Luigi Clinco, Donato Mastantuono.
Si era parlato, in estate, di un possibile salto di categoria per l’Inter Farmaci, o attraverso l’ingresso nella compagine societaria della Virtus Verbania, o con la possibilità di rilevare il titolo sportivo del Varallo & Pombia trasferendo la sede di gioco dei ticinesi al “Pedroli”. Opportunità, queste sfumate per ragioni differenti. A questo proposito la dirigenza dell’Inter Farmaci dichiara di proseguire “in piena coerenza, rispetto e pulizia ed in assoluta indipendenza ed autonomia”, non senza un accenno al clima generale del calcio verbanese: “purtroppo si è assistito in città, e per gran parte dell’annata, a polemiche, diatribe, prese di posizione e proclami che hanno inquinato l’universo del calcio locale attraverso una ridda di voci incontrollate e strumentali che poco hanno avuto a che vedere con la salubrità, non solo atmosferica, dell’ambiente”.
Chiamata in causa più volte, la società, confermando la “tentazione, legittimata dall’ambizione connaturata ad un’imprenditoria da sempre attiva e vincente di raggiungere un ulteriore salto di categoria risultato possibile attraverso i meccanismi che molte volte il calcio contempla e tra i quali non possiamo non menzionare le fusioni, gli apparentamenti, i subentri ed i recuperi vari che possono consentire rapide ed artificiose salite, senza escludere i coinvolgimenti proposti a vario titolo in realtà caratterizzate da bilanci in deficit e forti posizioni debitorie”, puntualizza d’aver proseguito nel “desiderio di continuare soli, ma comunque in compagnia della trasparenza, dell’onesta e della passione che ogni domenica abbiamo riversato in campo e che hanno da sempre caratterizzato il nostro agire e le nostre scelte”.