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VERBANIA - 9-3-2025 -- Negli ultimi decenni sono 11 le donne uccise nel VCO da un uomo. I loro nomi, scritti a pennarello su un nastro bianco li hanno attaccati al salice che cresce in Parco Besozzi Benoli, nel cuore di Intra. Ad accompagnare i nastri dei femminicidio, le locandine del comitato Non Una di Meno VCO, che nel pomeriggio domenicale ha organizzato a Intra una manifestazione per richiamare l'attenzione sui diritti negati delle donne. Una scelta che giunge volutamente dopo l'8 marzo, a ricordare che non c'è un giorno solo per ricordarsi delle disparità e delle violenze. Diritto a non morire per mano di un uomo, diritto alle libere scelte, all'indipendenza, ma anche quelle rivendicazioni che sono da sempre dei movimenti femministi: dalla parità salariale all'autodeterminazione relativamente all'aborto. E poi temi emersi in tempi più recenti, come la lotta alla omo o transfobia, e l'inclusione delle donne migranti. E trattandosi di manifestazione politica, la richiesta di pace e di una Palestina libera. Partito da piazzale Flaim, il corteo rumoroso, composto da oltre cento persone armate di campanacci, fischietti e pentolacce, donne ma anche un buon numero di uomini, ha attraversato Intra concedendosi delle soste per alcune letture in piazza San Vittore e nel Parco Besozzi, quindi il momento finale in piazza Ranzoni. Una manifestazione che molto ha ricordato quelle che negli anni '70, dove a sfilare erano le nonne di queste giovanissime e con più o meno gli stessi slogan. "E infatti in questi anni ben poco è cambiato, per questo oggi siamo qui", ha sottolineato Marcella, una delle organizzatrici.