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ROMA - 23-3-2025 -- Vi è stata addirittura la necessità di intervenire con la Circolare 1784 del 21 marzo da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, inviata a tutti i dirigenti scolastici, per porre fine a una pratica ormai in uso in molte scuole.
Ci riferiamo all’uso dell’asterisco e dello schwa alla fine di molte parole usate anche a fini istituzionali. A causa del principio del politicamente corretto e nel rispetto soprattutto delle modificazioni gender, spesso si fa uso dell’asterisco o dello schwa per non fare riferimento al sesso dei destinatari della comunicazione.
Tipico esempio è la frase ‘dove sei andatə stasera’? Come si nota, la lettera finale è una specie di ‘e’ rovesciata a significare che è indifferente il destinatario (uomo, donna, transgender). Oppure: ‘buonasera car*, sei andat* a scuola oggi?’
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ribadito che ‘l’Accademia della Crusca ha avuto modo di precisare più volte che l’impiego nella comunicazione scritta e istituzionale di segni grafici, come gli asterischi, al posto delle desinenze o di altri segni estranei alla tradizione ortografica italiana, come lo schwa, non è grammaticalmente corretto secondo le attuali regole della lingua italiana. Pertanto, è stato raccomandato di attenersi alle strutture grammaticali codificate per garantire chiarezza, leggibilità e accessibilità di testi e documenti’.
Si dovrebbe porre fine, quindi, a una pratica linguisticamente scorretta secondo le regole tipiche della lingua italiana parlata e scritta.
Cioè, dice il Ministero, ‘al fine di assicurare correttezza e chiarezza nelle comunicazioni ufficiali, si raccomanda di attenersi alle regole della lingua italiana che consentono l’utilizzo di soluzioni linguistiche comunque conformi alla tradizione ortografica italiana’.

Carlo Crapanzano