VERBANIA - 27-03-2025 -- L’aggravante è caduta e, stante lo scarso valore dei beni, entrambi gli imputati sono stati assolti perché il fatto è di lieve tenuità. S’è chiuso così, almeno per quelli che la Procura ha considerato i complici, il processo per il furto di rifiuti in discarica avviato con la denuncia del direttore di ConSerVco che, nel 2021, fu messo a conoscenza da un dipendente della segnalazione fatta durante un corso di formazione da un addetto con contratto a tempo determinato. Questi aveva raccontato che nell’area ecologica di Gravellona Toce, dove prestava servizio, aveva visto il responsabile vendere i rifiuti ingombranti recuperabili. Era iniziata un’indagine interna fatta anche di appostamenti fuori dai cantieri da parte dello stesso direttore, che aveva documentato più occasioni durante le quali la merce conferita in discarica era stata fatta uscire, o direttamente dal responsabile, o ceduta ad altri soggetti esterni.
Al termine delle proprie indagini la Procura ha individuato tre persone che ha accusato di furto: due dipendenti dell’azienda e un pensionato. Uno, il responsabile del centro di raccolta ( nel frattempo è stato licenziato da ConSerVco), ha scelto il dibattimento e il procedimento è ancora in corso. Gli altri due hanno definito la loro posizione ieri. Il dipendente, al quale veniva contestata la sottrazione di un lampadario, ha risarcito l’azienda con 500 euro, concordando anche il ritiro della costituzione di parte civile. All’altro si imputava di aver rubato una batteria di pentole. Tutto materiale, hanno insistito le difese, destinato a finire in discarica e, comunque, di scarso valore. Il pm Anna Maria Rossi ha fatto cadere l’aggravante del furto di componenti metalliche e, quindi, ha chiesto al giudice l’assoluzione per lieve tenuità, poi accordata.