1

Cannot find 2016/agosto/gmg_cracovia subfolder inside /var/www/vco24/images/articles/2016/agosto/gmg_cracovia/ folder.
Admiror Gallery: 5.2.0
Server OS:Apache/2.4.57
Client OS:Unknown
PHP:7.4.33

IMG 0575
CRACOVIA – 03.08.2016 – S’è conclusa domenica

a Cracovia la Giornata mondiale della gioventù che ha visto radunarsi di fronte a papa Francesco due milioni e mezzo di ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo. Tra di loro anche un gruppo verbanese dell’oratorio San Vittore. Quello che proponiamo di seguito è il racconto, anche emotivo, di questa esperienza.

---

Non è facile raccontare la Giornata mondiale della gioventù (d’ora in poi Gmg), perché è una di quelle esperienze che nella vita puoi solo vivere per poter capire fino in fondo di cosa si tratta e, soprattutto, che cosa lascia.

Cercherò di descrivere l’esperienza che circa 30 ragazzi dell’Oratorio San Vittore di Intra, accompagnati da don Riccardo, hanno fatto (insieme ad altri 500 della diocesi di Novara), utilizzando alcune parole.

Gmg è stupore

Il programma completo di questo evento prevede una prima settimana di accoglienza in una città della Polonia e una seconda nella città della Gmg (Cracovia). I ragazzi sono stati ospitati dalla diocesi di Kielce per i primi giorni.

Lo stupore inizia proprio qui. Famiglie non di certo benestanti e ricche che aprono la propria casa, aggiungono letti, cedendo il letto principale dormendo sul divano, per accogliere ragazzi stranieri e perfettamente sconosciuti.

In un momento storico in cui ci si dubita perfino di un amico di vecchia data, in cui si guarda storto un uomo che magari ti fa passare alla cassa del supermercato, lo stupore di questa accoglienza è strepitosa.

Del resto non puoi ospitare una Gmg se non hai questa disponibilità ad accogliere l’altro.

La seconda settimana il gruppo si sposta a Cracovia dove, o viene ospitato in altre famiglie, oppure in palestre/scuole. Il nostro gruppo ha vissuto ancora l’esperienza della famiglia esattamente come la settimana precedente.

Entrando in piazza a Cracovia il primo giorno, la seconda ondata di stupore è ancora più grande: migliaia di giovani con bandiere che come degli ultrà pacifici inneggiano a Gesù. Avete letto bene, giovani ragazzi che saltano, ballano e cantano in onore di Gesù, non è stupore questo?!

Le successive giornate tra incontri, feste, catechesi hanno visto alcuni grandi momenti: la messa di apertura, l’accoglienza del Papa, la via crucis, la veglia e la messa finale.

Non è stupore vedere quasi tre milioni di ragazzi in silenzio tenersi per mano pregando perché il mondo possa cambiare?! È ciò che è successo in quei giorni, mentre il resto del mondo vive nel terrore di attentati, uccisioni, bombe, sparatorie, tre milioni di giovani si tenevano per mano per “costruire ponti” (cit. Papa Francesco).

È stupore vedere ragazzi di nazionalità diverse, salutarsi per strada dedicarsi cori (e non razzisti) scambiarsi bandiere e fare foto insieme; è la sensazione di camminare per strada e non aver timore che qualcuno possa farti del male anche se ci sono persone di nazionalità diversa. Questo è lo spirito Gmg che deve essere portato nel mondo, questo è lo stupore della Gmg.

Gmg è fede

Se non hai almeno un pochino di fede difficilmente decidi di iscriverti ad una Gmg, anzi se non hai fede rischi di vedere questi eventi come unione di invasati e per lo più giovani.

Non serve però essere un credente modello per poter partecipare, perché devi lasciarti guidare da quello che avviene, in termini di eventi, di parole, di incontri: nulla avviene per caso e questo l’uomo di fede lo sa.

Una cosa è certa, se non hai fede, di ritorno dalla Gmg la fede la riscopri, perché non ti può essere indifferente nulla di ciò che avviene, anche se dovessi essere la persona più insensibile che esista.

Le giornate mondiali della gioventù ricaricano la fede con una carica di energia fuori dal normale, che devi essere bravo a gestire al tuo ritorno perché “la Gmg inizia oggi” (cit. Papa Francesco). Questo è il compito che Papa Francesco ha dato ai ragazzi, tornare alla propria vita quotidiana mettendo in pratica i frutti nati, cresciuti in quei giorni a Cracovia.

In un momento molto intenso il papa ha chiesto ai giovani se fossero desiderosi di cambiare il mondo, scontata la risposta che è risuonata nei cieli di Cracovia: “Si!”; forse è utopia o forse no, ma se tutti quei tre milioni iniziassero a cambiare nel proprio piccolo davvero potremmo vedere un mondo un pochino migliore.

È tutta una questione di fede, grande o piccola che sia, solida o traballante è l’unico motore che muove le cose, perché tre milioni di giovani sono sbarcati a Cracovia per fede, senza di essa sarebbero andati tutti al mare o in montagna.

Gmg è spirito di adattamento

La Gmg è anche praticità e non solo fede, è anche fatica e non solo canti e gioia.

Un’esperienza per essere significativa deve coinvolgere tutta la persona: la testa, il cuore e il corpo.

Sono due settimane in cui devi saper accogliere tutto quello che viene: famiglie che ti mettono a disposizione un tetto ma non un letto, cibi non pregiati come quelli italiani, viaggi in tram stretti e sudati, notti per terra condividendo in palestra una doccia in 50 o più, e soprattutto dormire all’aperto per la grande veglia insieme a tre milioni di persone, condividendo con loro il silenzio (impossibile), il cibo, il bagno (chimico e non sempre pulito).

Gmg è fatica fisica, è camminare per ore per raggiungere un luogo per pregare, è fare ore di coda per mangiare o per visitare un monumento.

Sono tutte cose che nella vita di tutti i giorni ci farebbero impazzire, ma il clima che emana la Gmg ti permette di sopportare (a volte anche gioia) tutte queste difficoltà.

Gmg, e adesso?

Adesso tre milioni di persone, tra cui i 30 di San Vittore, sono tornati a casa, sono tornati alla routine di tutti i giorni, con che spirito? Di certo porteranno con sé un bagaglio di esperienza che racconteranno per anni e anni e forse anche ai proprio nipoti quando saranno anziani.

Ciascuno di loro ha vissuto un momento di forte spiritualità, di forte intensità, di grande amicizia e solidarietà. Sicuramente tutti torneranno a casa facendo proprie le parole del papa: “cari giovani, non fatevi rubare i sogni, non cercate quella felicità da divano ma mettete gli scarponcini ai piedi e andate per il mondo per lasciare un’impronta”.

La Gmg lascia un’impronta a chiunque la vive, forse leggendo queste parole potrà sembrare tutto finto o esagerato, ma vi assicuro che nulla di ciò che è stato raccontato è stato minimamente romanzato: provare per credere.

Se il mondo cambierà davvero lo vedremo tra qualche anno, nel frattempo noi ci crediamo, perché è sempre una questione di fede.

Alex Aromando