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severino ridolfi

STRESA - 13-04-2025 -- “Oggi sarò in Comune dalle 17 con il segretario per caricare l’ordine del piano Consip per l’illuminazione pubblica, ecco qua documenti di sintesi del progetto”. Porta la data del 21 luglio 2022 ed è stata spedita alle ore 9,10 dal suo account lavorativo @enel.com al sindaco Marcella Severino e a tre dei suoi quattro assessori (Carla Gasparro, Maria Grazia Bolongaro e Alessandro Bertolino, non a Stefania Sala) l’e-mail con cui Fiorenzo Ridolfi, nel suo ruolo di key account manager di Enel Sole/Enel-X, dimostra di avere avuto un ruolo nella definizione dell’appalto per la fornitura dell’illuminazione pubblica e della gestione dei semafori a Stresa. Un ruolo attivo come dipendente privato della società appaltante, ma in qualità anche di membro politico del gruppo Progetto Comune, con il quale s’era candidato nel 2020, anche con il compito di seguire questo progetto. “Come professione si occupa, per una grande e storica azienda italiana, di sviluppare e realizzare grandi progetti legati all’illuminazione pubblica attraverso le tecniche più innovative – si legge nella presentazione della sua candidatura, cinque anni fa –. Seguirà per noi il progetto di riconversione dell'illuminazione di tutto il territorio comunale (...). Si candida perché, come spesso dice, dopo aver lavorato per anni con la pubblica amministrazione vuole per una volta essere dall'altra parte e vivere un’esperienza al servizio del proprio territorio”.

Un ruolo che, tuttavia, il diretto interessato ha negato nelle due comunicazioni che è stato invitato a rendere in vista del suo ingresso in Consiglio comunale. Nel dichiarare l’assenza di conflitti di interessi e incompatibilità, ha scritto una prima volta di operare in altre province e di “non aver rapporti di natura lavorativa con enti della mia provincia di residenza”; e, nella seconda, ribadendo tali concetti, di essere stato alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo per “pura cortesia” verso i colleghi che aveva accolto “senza che io abbia mai avuto alcun ruolo, né marginale, tanto meno operativo e decisionale”.

Sono bastate queste frasi, unite a quelle di Severino che ha sempre negato un coinvolgimento diretto di Ridolfi nel contratto, per convincere i gruppi di minoranza che, sulla base di dichiarazioni ritenute false, esiste un’incompatibilità. A riscontro di queste interlocuzioni ci sarebbero anche i messaggi scambiati nella chat whatsapp della maggioranza, della cui esistenza ha riferito l’ex capogruppo di maggioranza Gianmarco Bazzi, ora in minoranza.

Nell’e-mail contestata, Ridolfi afferma che l’adesione al contratto Consip di Enel-X “porterebbe dei vantaggi su spesa corrente decisamente interessanti liberando risorse nel periodo contrattuale, per più di 1,4 milioni di euro”, e conclude dicendo di restare “a disposizione per chiarimenti”.

Sul vantaggio economico per il Comune che non sussisterebbe è intervenuto, nella seduta segreta, anche il capogruppo di Grande Stresa Canio Di Milia, che ha sottolineato un fatto mai emerso. Già nell’ottobre del 2020, a un mese dalle elezioni, Enel-X aveva depositato un progetto di project financing, approvato dalla giunta e certificato come vantaggioso dalla funzionaria responsabile, che avrebbe comportato un canone massimo (perché i project financing, sottoposti a gara, prevedono un ribasso dei partecipanti) di 194.511,52 euro l’anno, Iva compresa, per 17 anni; mentre nel 2022 l’adesione al contratto Consip della stessa Enel-X comporta una spesa annuale di 326.859,36 euro per nove anni. Della chiusura della procedura di project financing, negli atti della giunta non si trova traccia.

Nella foto: Marcella Severino e Fiorenzo Ridolfi.