
VERBANIA - 14-04-2025 -- Il marito, i due figli di 7 e 10 anni, i genitori. Sono cinque le parti civili nel procedimento penale per l’omicidio colposo di Margherita Lega (nella foto), la 41enne trentina che il 4 luglio dell’anno scorso morì precipitando nel vuoto dal palorcio/teleferica alla quale era finita fortuitamente agganciata mentre s’apprestava a iniziare una vacanza con la famiglia all’alpe Drocala, in Valle Anzasca. Il legale della famiglia Lega, alla vigilia dell’udienza preliminare – fissata al Tribunale di Verbania il prossimo 23 aprile – ha rilasciato all’agenzia Ansa una dichiarazione in cui conferma la volontà dei parenti più stretti della donna di costituirsi parte civile, anche perché, al momento, non è intervenuto alcun risarcimento.
Gli imputati sono l’operatore del palorcio, Franco Baldacci; il presidente dell’associazione Comunità rigenerative che gestisce l’ecovillaggio, Marco Bertaglia; e Damiano Brega, titolare della concessione della teleferica, scaduta da qualche mese.
Baldacci è colui che, dall’alto dell’alpeggio, azionò il comando per chiamare a sé la teleferica, sulla quale avrebbe caricato, per portarli a valle, i bagagli di una famiglia che aveva appena effettuato il check-out della struttura ricettiva. In quel momento, ignara, la donna si trovava nelle vicinanze del cestello del palorcio che, partendo, le agganciò i vestiti. Rimase a penzoloni per diversi secondi e, nel punto più alto del dirupo, cadde a terra, perdendo la vita sul colpo.
Nell’udienza preliminare, oltre alla costituzione delle parti, si valuteranno eventuali riti alternativi. Le difese stanno valutando se, con quali modalità e importo, avanzare una proposta risarcitoria, che non può attingere dall’assicurazione dell’impianto, che non copre tale rischio.
