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francioli ettore

VERBANIA - 15-04-2025 -- L’annuncio, prima ancora che ai diretti interessati fosse notificato l’atto, l’ha dato stamane all’alba via social network il consigliere delegato ai Quartieri, Sergio Baldan: il consiglio di Verbania Est è stato sciolto. È finito ieri con la delibera di giunta che contestualmente indice le elezioni per l’8 e 9 giugno il tira e molla politico-amministrativo che dall’inizio dell’anno paralizzava l’ente di partecipazione che rappresenta la collina: Zoverallo, Torchiedo, Biganzolo e la parte bassa di Intra al di là del torrente San Giovanni. In autunno, dopo le elezioni amministrative e la surroga di Baldan, promosso in Consiglio comunale, con Corrado Rainone, sono arrivate a breve distanza le une dalle altre le dimissioni del vicepresidente Alessio Combi e dei consiglieri Gianfranco Bini e Mario Giordano. Il Consiglio s’è ritrovato con due soli rappresentanti, Rainone e il presidente Ettore Francioli (nella foto). Nonostante il regolamento non avesse una previsione precisa per regolare questa situazione, la giunta Albertella è intervenuta con una modifica retroattiva che, votata dal Consiglio comunale tra le polemiche, ha di fatto aperto le porte alla decadenza. Settimana scorsa, con un intervento pubblico, Francioli aveva sottolineato l’inerzia della giunta che, alla prima occasione, ha deliberato.

Con la decadenza arriva il rinnovo elettivo. L’8 e il 9 giugno, in concomitanza con le votazioni dei referendum nazionali abrogativi, i cittadini della collina torneranno alle urne. Francioli, che ha già annunciato di volersi ricandidare, settimana scorsa ha attaccato pubblicamente l’Amministrazione, tacciando di incoerenza e di aver disatteso le promesse elettorali il sindaco Albertella, il consigliere delegato Baldan e l’assessore Katiuscia Zucco. A lei, in particolare, l’ormai ex presidente contesta di essersi adoperata, nel 2022, per raccogliere le firme contro la posa dei paletti, con annessa chicane, davanti a un’abitazione privata di via Intra Premeno e, al contrario, una volta eletta e promossa assessore, di esserne completamente dimenticata.