STRESA - 16-04-2025 -- I venti giorni di ultimatum dati dalla prefettura sono in scadenza e, stante la diffida spedita da Villa Taranto il 28 marzo, senza che si sia compiuta la surroga della dimissionaria Carla Gasparro, il Consiglio comunale di Stresa dovrebbe essere sciolto. Così, almeno, ha scritto il viceprefetto -da gennaio facente funzione di prefetto- Gerardo Corvatta, intimando “a provvedere senza indugio” e avvertendo che “entro il termine perentorio di 20 giorni (…), in caso di ulteriore mancato adempimento, verrà avviato il procedimento per lo scioglimento del Consiglio comunale”.
Ora, però, questa posizione sembra cambiare. In un video diffuso oggi sui social network, il sindaco Marcella Severino ha smentito, negando la possibilità di una fine anticipata per decreto: “soluzione paventata dalla prefettura ma che, rivedendo le norme, non è motivo di scioglimento” – afferma. “Il dottor Boggi, nostro segretario, legale che dà il parere di legittimità sugli atti del Comune, dice che l’eventuale incompatibilità deve essere sollevata solo dopo la surroga” – spiega tornando sull’impasse creatasi attorno alla figura di Fiorenzo Ridolfi, l’ultimo dei votati, l’unico che può subentrare a Gasparro, la cui convalida è bloccata perché sei voti della minoranza sono numericamente pari ai sei della maggioranza. “La norma dice che la surroga è un atto dovuto, un diritto costituzionale di Ridolfi” – prosegue nel video, pubblicato “per fare chiarezza”, accusando indirettamente le minoranze di fare ostruzionismo.
Per due volte il Consiglio comunale non ha approvato l’ingresso di Ridolfi. La seconda, nella seduta segreta in seconda convocazione (la prima l’aveva mandata deserta la stessa Severino) di sabato sera, ha visto le minoranze contestare le false dichiarazioni che il surrogante avrebbe reso nell’attestare di non aver mai preso parte, direttamente o indirettamente, all’appalto dell’illuminazione pubblica (Ridolfi è dipendente di Enel-X) assegnato alla sua società. A prova di ciò, oltre alle chat di whatsapp citate da Gianmarco Bazzi, ex capogruppo di maggioranza ora in minoranza, ci sarebbe una e-mail che l’ex sindaco Canio Di Milia, capogruppo di Grande Stresa ha consegnato ai presenti e che ha chiesto fosse allegata al verbale.
Severino, che nel suo video spiega le conseguenze negative per l’ente di questo stallo politico-amministrativo (il bilancio consuntivo da approvare e importanti progetti di imprenditori privati), promette per domani un nuovo contributo social per raccontare quanto fatto in quattro anni.
Al di là dell’annuncio -e bisognerà capire quale sarà la posizione ufficiale della prefettura, che la diffida l’ha emessa davvero- la situazione pare comunque bloccata e difficilmente risolvibile con una nuova convocazione del Consiglio comunale.
