VERBANIA - 17-04-2025 -- Passerà alla storia per l’originalità del personaggio e la curiosità della vicenda (anzitempo interrotta), più da rotocalco che da cronaca giudiziaria. Come era facile prevedere dopo che anche il pm ha chiesto – un po’ a sorpresa – l’assoluzione, s’è sgonfiato il “caso” del 53enne romano che aveva avviato le pratiche per aprire in Ossola una comunità cristiana. Vescovo del Monastero ortodosso di San Michele Arcangelo, associazione costituita a Roma, era stato attratto dallo slogan che Borgomezzavalle aveva lanciato contro lo spopolamento delle sue terre: la cessione di case a un euro. All’imputato era parsa un’opportunità e s’era mosso acquistando un immobile e alcuni terreni attraverso un regolare atto notarile formalizzato a Verbania a dicembre 2019.
Le voci in valle, tuttavia, raccontavano di diverse intenzioni, allusioni che finite all’orecchio della Digos della questura di Verbania, fecero accendere un faro sul monastero e sul suo referente, che si presentava come musicista, monaco presbitero e maestro di esicasmo trascendentale, ma che in passato aveva avuto anche guai giudiziari. Indagando il sostituto procuratore Sveva De Liguoro scoprì che l’associazione Monastero ortodosso di San Michele Arcangelo era stata fondata da due sole persone fisiche esistenti, mentre le altre erano state inventate. Ciò portò il magistrato a contestare il falso in atto pubblico, prospettando la tesi secondo cui il 53enne aveva indotto in errore il notaio. Un fatto smentito dalla stessa istruttoria perché, anche se la costituzione dell’associazione era stata, per così dire, disinvolta, essa esisteva e il presbitero aveva partecipato all’atto notarile con una delega vera.
