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tribunale aula a vuota

FROSINONE - 19-04-2025 -- Restano agli arresti domiciliari, nella loro abitazione di Frosinone, gli avvocati Alfredo e Gabriele Scaccia, i professionisti laziali che la Procura di Verbania ritiene responsabili dei reati di corruzione e di concorso nell’accesso abusivo alle banche dati. Il Tribunale del Riesame ha infatti respinto la richiesta di revocare la misura cautelare convalidata dal gip del Tribunale di Verbania. I due, padre e figlio, sono i difensori di un imprenditore ossolano coinvolto in un’indagine della Guardia di finanza sull’evasione delle accise sui carburanti in seguito alla quale, per via dei rapporti con il loro cliente, sono stati indagati con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Nel corso degli accertamenti di polizia giudiziaria sono emerse le prove di un’attività illecita svolta a Frosinone dove, nella prospettazione dell’accusa, un luogotenente dei carabinieri infedele, su loro ordine e a pagamento (da qui l’accusa di corruzione), accedeva alle banche dati delle forze dell’ordine per raccogliere notizie sull’indagine in corso, ma anche su altri soggetti coinvolti, come gli avvocati delle controparti.

Si è in attesa che il gip sciolga la riserva sull’analoga richiesta avanzata dal sottufficiale dei carabinieri, anch’egli sottoposto a misura cautelare.