VERBANIA – 24-4-2025 -- La proposta di aumento della TARI a Verbania solleva critiche da parte della civica di Patrich Rabaini e Silvia Marchionini. In un comunicato stampa diffuso nelle scorse ore, i due esponenti contestano apertamente l’orientamento della maggioranza, definendo l’eventuale approvazione come “una scelta politica e non una necessità tecnica”.
Secondo quanto riportato nel documento, l’Amministrazione comunale avrebbe giustificato i rincari con una delibera dell’autorità nazionale Arera, che prevedrebbe un adeguamento legato ai costi energetici sostenuti negli anni passati. “Ma quella delibera – si legge – non impone alcun obbligo: offre una possibilità, non una direttiva vincolante”. Da qui l’accusa alla Giunta di voler scaricare la responsabilità su un ente terzo, quando invece – sostengono Rabaini e Marchionini – esisterebbero margini per evitare aumenti “come da oltre dieci anni non si vedevano”.
Nel mirino della critica anche la mancata scelta di utilizzare, come già avvenuto in passato, strumenti di compensazione a disposizione del Comune. In particolare, viene citata l’imposta di soggiorno, il cui gettito complessivo (circa 1,2 milioni di euro) – se parzialmente impiegato – potrebbe alleggerire l’impatto della tassa sulle famiglie e sulle utenze non domestiche. “Servirebbe anche per tutelare piccole attività economiche e turismo, due settori già messi alla prova”, affermano.
I civici criticano anche la comunicazione sul nuovo servizio rifiuti, definita “basata su promesse” e ancora priva di un quadro operativo definitivo. Anche le riduzioni per i cantieri e le agevolazioni per le famiglie a basso reddito (limitate a ISEE inferiori a 10mila euro) vengono considerate misure già in essere e dunque non sufficienti a giustificare gli aumenti.
Concludendo, Rabaini e Marchionini tornano a puntare il dito contro l’operato della Giunta: “Una giunta si giudica per ciò che fa, non per ciò che dice di voler fare. Le luci di Natale saranno state belle, ma per ora a pagarle ci sono stati l’aumento dell’addizionale Irpef e ora quello della TARI”.
